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martedì 6 aprile 2010

Mai dire sì

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 03/04/2010

Svelerò un piccolo segreto professionale. Quando un giornalista vi fa una domanda e voi rispondete «sì», per ragioni di spazio quella domanda diventerà la risposta. Sintesi corretta, persino ovvia. Però una cosa è leggere: «Cota, lascerà in magazzino gli scatoloni della pillola RU?» Risposta: «Sì». E un’altra: «Lascerò gli scatoloni delle pillole RU in magazzino». Poiché aspira a diventare la nuova dc, la Lega dovrebbe rivalutare ogni tanto il linguaggio criptico dei democristiani. Non era la spia di una mancanza o confusione di idee. Loro le idee le avevano talmente chiare che si guardavano bene dal farle sapere in giro.

Proprio per scongiurare il rischio di retromarce come quella che il governatore piemontese è stato costretto a compiere nelle ultime ore. Cos’avrebbero risposto un Piccoli, un Forlani o un Rumor al quesito sulle pillole che Belpietro ha rivolto a Cota in tv? «Intanto la ringrazio per la domanda. Non posso non considerare l’ipotesi di valutare in modo più approfondito una questione che richiede quel genere di coinvolgimento complessivo che saprà trarre beneficio da una pausa di riflessione alla quale intendo attenermi fermamente, nel rispetto della coscienza di tutti e di ciascuno».

Belpietro si sarebbe addormentato, e noi con lui, ma almeno il nome del nuovo governatore sarebbe finito sui giornali per altri motivi. Magari per la promessa di far fermare il Frecciarossa nella sua Novara, che un democristiano mai si sarebbe sognato di anticipare. Anche se - sia detto a onore di Cota - quello poi il treno lo avrebbe fatto fermare davvero.

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