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venerdì 2 aprile 2010

Chiedo scusa

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 02/04/2010

Come il Fonzie di Happy Days, l’attaccante interista Mario Balotelli ha chiesto sc, ha chiesto scu, ha chiesto scusa. (Anche se non si è capito bene per cosa, dato che gli psicodrammi di spogliatoio sono l’unico segreto italiano impermeabile persino alle intercettazioni). Speriamo diventi presto una moda. La mia generazione di maschi è cresciuta con l’idea che le scuse siano un attentato alla virilità. Ad amplificare il fenomeno è stata una frase da cioccolatini che lo scrittore del lacrimoso best-sellerone «Love Story» metteva in bocca alla protagonista femminile: «Amare significa non dover mai chiedere scusa». Essendo una frase idiota, ha avuto un successo siderale. Ma perché uno che ama non dovrebbe mai chiedere scusa? Dimostra di avere una ben fragile idea di sé la persona che non è disposta a subordinare il proprio orgoglio al piacere di riconciliarsi con gli altri.

Le scuse sono la miglior arma disarmante mai inventata dall’uomo. Certo, mal si adattano a un Paese servile che ha talmente abusato di pentimenti e genuflessioni da costruire per contrasto il mito della maleducazione come prova suprema di libertà. Il risultato è la guerriglia degli animi. Quando uno mi taglia la strada e reagisce alle mie rimostranze ringhiando improperi, magari in cuor suo si sentirà un cavaliere dell’Apocalisse, ma in me stimola solo degli istinti omicidi, che cesserebbero all’istante se invece allargasse le braccia e, sorridendo, mormorasse attraverso il finestrino: «Chiedo scusa».

p. s. In serata Balotelli si è arrabbiato di nuovo. Come non detto.

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