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venerdì 29 ottobre 2010

Carezzone


Premier coinvolto in vicende torbide con una minorenne. Per motivi di privacy non sarà reso noto il nome del premier.

(E vai, Pierluigi, anche la prossima campagna elettorale è fatta!)

Si parla di una storia del premier con una minorenne marocchina. Ma io non posso credere che un uomo della sua moralità vada con le negre.

La giovane aveva detto di avere 24 anni. Praticamente pensavano di essere coetanei.

La ragazza, in questura per furto, è stata rilasciata grazie a una telefonata della Presidenza del Consiglio. Un caso che suggerisce quanto faccia comodo avere un amico che fa l’imitazione di Berlusconi.

(Immagino Berlusconi che telefona in questura. “A proposito, c’è niente per me?”)

Intanto si cercano notizie sulla giovane nordafricana. Pare sia la figlia dell’autista di Craxi ad Hammamet.

Modelle minorenni, festini con prostitute e orge lesbo a casa di Berlusconi. Ma secondo me è la solita montatura per fargli riguadagnare consensi.

La ragazza ha svelato che il dopocena erotico era chiamato “bunga bunga”. Con i più piccoli è consuetudine dare alle cose nomi più orecchiabili.

I figli del premier gli si stringono intorno. Non si sa mai si riesca a sbirciare il testamento.

Indagato Emilio Fede: il reato è pavoneggiamento della prostituzione.

Fede coinvolto in vicende di prostituzione: “L’ho saputo dai giornali”. Che era reato.

Il pentito Spatuzza riconosce un uomo dei servizi segreti. È quello che gli ha portato il caffè.

A Regina Coeli detenuto muore per denutrizione. È successo tutto in un attimo.

Capezzone colpito da un pugno. Si era incantato.

Il portavoce del Pdl è stato colpito da un pugno a Roma. Speriamo sia l’inizio di una tournée.

(Prima Belpietro, ora Capezzone: questi aggressori violenti stanno veramente rompendo i coglioni a Berlusconi)

Dopo il pugno a Capezzone è caccia all’uomo: ha saltato la fila.

Le telefonate di rivendicazione sono al momento gestite attraverso un apposito centralino.

Dell’episodio sospettato un italiano. Su due.

Capezzone è stato portato via in ambulanza. Meglio tardi che mai.

Cicchitto: “È uno squadrismo di sinistra quello che ha colpito Capezzone”. Finalmente ho deciso per chi votare.

“Il noto network dell’odio sta producendo effetti nefasti sempre più visibili”. Però non è che possiamo dare sempre la colpa a Minzolini.

Di Pietro ha condannato l’aggressione “senza se e senza ma”. Per non parlare dei congiuntivi.

Capezzone: “Chi sta vicino al premier rischia”. Specie se minorenne.

“Da mesi su Facebook si inneggia alla mia morte”. Allora è proprio vero che questi social network non servono a un cazzo.

È morto il polpo Paul. Tempi duri per gli invertebrati.

* * *

autori: mix, stark, mangiabinari, frandiben, uomomordecane, giuspe, docmax, 3civette, serena gandhi, archi il leone, emp13, misterdonnie, benze, roberto manunta, lor, batduccio, elianoimperato, pietro angelio, maudech, marioblq, capt_yossarian, massimo.virgilio, starrynight, il professor morte, gabbbbro, carlocf, richi selva, frandiben e vik20.

Bungagiorno

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 29/10/2010

Gli americani sono dei quaccheri. Lì un presidente può fare bunga bunga con Marilyn Monroe o una stagista della Casa Bianca, ma se telefonasse all’Fbi per far rilasciare una minorenne arrestata per furto, oltretutto spacciandola per nipotina di Mubarak, sarebbe costretto a dimettersi alla velocità della luce. E se dicesse di averlo fatto perché è un uomo di buon cuore? Peggiorerebbe soltanto la situazione. L’abuso di potere, la sacralità della carica, bla-bla.

Che perbenismo triste, che formalismo ipocrita. E la Francia giacobina? Neanche a parlarne. Lì un presidente può tenere nascosta una figlia tutta la vita come Mitterrand o sposare una modella col birignao più appuntito delle caviglie, ma se telefonasse alla Gendarmerie per far rilasciare una minorenne arrestata per furto, oltretutto spacciandola per nipotina di Mubarak, sarebbe costretto a ritirarsi a vita privata. I francesi non hanno una storia alle spalle che consenta loro di apprezzare certi slanci liberali. Sapranno cucinare le omelette, ma la democrazia non gli è mai riuscita bene. I tedeschi, poi: luterani, gente fanatica. Lì un cancelliere non telefonerebbe al Polizeipräsidium neanche per far rilasciare la propria, di nipotina, altro che quella di Mubarak. Ecco, forse solo in Egitto, dove la democrazia affonda nei millenni (i famosi Faraoni della Libertà), il presidente telefonerebbe alla polizia per far rilasciare una minorenne arrestata per furto. Ma non la spaccerebbe per nipotina di Mubarak, essendo lui Mubarak. Semmai per nipotina di Berlusconi: esisterà, al riguardo, un accordo bilaterale?

Mannaggia

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 29/10/2010

Mannaggia. Son settimane e settimane che non ci arriva una notizia decente. L'unica è che qualche giorno fa un meteorite di 7 metri di diametro ha sfiorato la Terra ma non l'ha colpita. Facciamo schifo anche ai meteoriti. A volte quando guardo i tg mi premo con due dita l'aorta e vado in svenimento controllato pur di non sentire. E Avetrano e Terzigno, e il Lodo Alfano. Ci sta venendo il cuore duro come un parquet dell'Ikea. Duro e pieno di nodi. Abbiamo fame di notizie leggere, un po’ badola, ma che ci distraggano dal cupismo dilagante. Ne ho trovata una ora. Eccola qua. Fresca fresca. Molto balenga. Australia. Panico a Melbourne. Quindici vigili del fuoco con due autobotti sono accorsi l'altro giorno in una proprietà ad Axedale, presso Bendigo, dopo una chiamata che denunciava un forte odore di gas. Si temeva una classica fuga, ma arrivati in loco si è svelato il mistero. Non era una fuga di gas. Era un maiale con dei grossi problemi di... come posso dire... di... aria retrostante.

Flatulenza. Una scrofa, che per motivi di privacy chiameremo Pet, non voglio dire il nome vero della scrofa per garantire l'anonimato, ebbene Pet, coi suoi «do» poco di petto, anzi volendo soprattutto di petto, ma con tanto fiato in corpo, ha mobilitato i pompieri. Che sono arrivati, han capito cos’era, ora non chiedetemi come se no mi tirate verso il baratro, han svelato il mistero e si sono poi fatti quattro risate. Ti immagini per chiamare i pompieri che cosa deve essere stato? 200 chili di scrofa? Che flapà? Un tornado. Un evento eccezionale anche per lei, povera Pet. L'avrà sentita montare dentro almeno un'ora prima. Due avvisaglie di poco conto, con una avrà stordito un tacchino e con l'altra scoperchiato la cuccia del cane, poi... alè. Fiato alle trombe Turchetti. Partito il Superjackpot. L'alloro olimpico. La magna sberla.

E l'eco sarà rimbalzata nella valle. Poi in Australia... già non c'è niente, densità abitativa praticamente nulla, un ranch due cespugli e una staccionata... avrà fatto tabula rasa. Ma io penso alla faccia della scrofa. Perché secondo me non avrà avuto, come invece avremmo avuto noi umani, un'espressione di timido disagio. Anzi. Me la immagino con l'occhio sornione. Tronfia. Lo sguardo luciferino di La Russa. Il muso orgoglioso di chi dice: «Allontanatevi che vi sparo una botta che vi cambia la visione del mondo. Non tornerete mai più quelli di prima». Una scrofa così con un ritorno di fiamma può diventare un pericolo. Ora, finché è aria, come è venuta se ne va via. Ma con un innesco? Salta la scrofa con tutti i porcellini. Vedrai se gli americani non la sfruttano. Le faranno fare dei corsi new age di Pet Terapy e poi ci faranno un film di quelli catastrofici. «The big bang of the big pig» ovviamente in sensunraund... Con Brad Pitt nella parte del pompiere che prima della catastrofe riesce a infilare il tappo. E la Carlà Bruni nella parte dell’ausiliaria che prima che Brad riesca a mettere il tappo, cade nel compimento del proprio dovere colpita di striscio da un colpo di avvertimento. Un sorrisino ve l’ho strappato? Un pluch, na frisa, un cicinin? Bene. Possiamo risintonizzarci sul Lodo Alfano.

giovedì 28 ottobre 2010

MapCrounch

Un modo alternativo per visitare il mondo utilizzando le funzionalità di Google Street View: MapCrunch, random street view - teleport to a random place in the world

Virtuosi fuori luogo

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 28/10/2010

Ogni volta che vedete i roghi di Terzigno, prima di arrabbiarvi pensate a Vincenzo Cenname. Dopo vi arrabbierete molto di più. Cenname è un ingegnere ambientale, eletto sindaco di un Comune di duemila anime della provincia di Caserta, Camigliano. Alle spalle non ha né la destra né la sinistra, ma una laurea. Sulle spalle una testa. E dentro la testa un sogno: trasformare il suo borgo in una Svizzera col sole. Mette le luci a basso impatto energetico al cimitero e i pannolini lavabili all'asilo nido. Si inventa una moneta, l'eco-euro, spendibile solo in paese, con cui ricompensa i bambini che portano a scuola il vetro da riciclare. Giorno dopo giorno, senza alcun aumento dei costi, cattive abitudini inveterate si trasformano in comportamenti virtuosi, mentre la raccolta differenziata raggiunge percentuali scandinave.

E i luoghi comuni sul Sud immutabile e inemendabile? Rottamati dal sogno di un sindaco casertano che ha meno di quarant'anni. Ci si aspetterebbe la fila di notabili alla sua porta: la prego, ingegner Cenname, venga a insegnarci come si fa. Arriva invece una legge assurda che solo in Campania toglie ai Comuni la raccolta dei rifiuti per affidarla a un carrozzone provinciale. Il sindaco si ribella, sostenuto dall'intera popolazione, ma il prefetto segnala il suo caso al ministro Maroni. In dieci giorni il consiglio comunale viene sciolto e Cenname rottamato neanche fosse un mafioso. Da allora sono passati tre mesi, ma non lo sconforto per l'ottusità di uno Stato che per far rispettare una brutta legge ha sporcato quel po' di pulito che c'era.

mercoledì 27 ottobre 2010

Dell'ottusità

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 27/10/2010

Cosa direste a quel ragazzo di Belluno, salito in corsa sull'ultimo treno della sera, che pur dovendo scendere alla prima stazione non si nasconde italicamente in bagno, ma cerca il controllore per mettersi in regola e si vede comminare una multa di 116 volte superiore al costo del biglietto? Io gli direi: consolati, a un nostro lettore è andata peggio. In viaggio da Torino a Foggia, viene derubato di tutto nel sonno. Va dal capotreno, ottenendo ampie rassicurazioni. Ma ad Ancona il personale cambia e un nuovo controllore gli chiede il biglietto. «Il suo collega non le ha detto che ho subìto un furto?». No, non gliel'ha detto, e c'è una multa salata da pagare. Ma il lettore non ha più il portafogli e così il funzionario si limita a consegnargli il verbale, invitandolo a scendere alla stazione successiva. Ormai immerso in un incubo kafkiano, il nostro scende e si precipita al commissariato. «Documenti, prego». Non li ha, i documenti, come può averli, se ha appena spiegato a lorsignori che sul treno i ladri gli hanno portato via tutto? Il commissario scuote la testa. «Lei per me potrebbe essere anche un terrorista». E lo denuncia a piede libero.

La questione è la stessa da millenni: i casi della vita sono più variegati delle caselle di un regolamento. Ma ogni sistema di controllo si giustifica solo con la propria rigidità. Non potendo consentire ai suoi esecutori di usare il filtro flessibile del buonsenso, li mette di fronte a un'alternativa atroce: rispettare le norme così come sono oppure eluderle. Comportarsi da ottusi o da disonesti, mai da esseri umani.

martedì 26 ottobre 2010

Scene dalla Thailandia

L'ultimo reportage dalla Thailandia di boston.com riportava degli scontri e delle proteste delle "Magliette Rosse" a Bangkok.
Da allora molte parti della città danneggiate sono state riparate ma le "Magliette Rosse" continuano la loro protesta sia nelle strade che nella rete. La Thailandia è stata anche investita da gravi alluvioni, scossa da attacchi terroristici ed ha celebrato il 78esimo compleanno della Regina Sirikit.
Qui collezionate una serie di recenti fotografie della Thailandia oggi.

lunedì 25 ottobre 2010

Antiguai

da spinoza.it

Il nuovo lodo Alfano sarà retroattivo. Ora sì che è costituzionale.

“E adesso lasciateci lavorare”, ha dichiarato Goebbels.

I finiani dicono sì alla retroattività del lodo Alfano. “A quell’epoca eravamo ancora amici”.

“Futuro e Libertà ha tenuto una posizione coerente con ciò che aveva sempre detto”. Cioè “Obbediamo”.

Il lodo bloccherà i processi del presidente del Consiglio e al capo dello stato. Riesce sempre a farla franca, questo Napolitano!

Berlusconi afferma di non aver mai chiesto il lodo Alfano. Era in una sua vecchia lista di nozze.

Bersani ha parlato di barricate, degustando alcune grappe.

Il segretario del Pd promette battaglia: “Ci opporremo con tutte le forze che avevamo”.

Fini: “Mai più leggi ad personam. Comincio lunedì”.

Terzigno, la polizia carica i manifestanti: chiedevano di vivere in un posto pulito. Ma non intendevano l’ospedale.

Bertolaso: “Quando c’era dentro la Protezione Civile, la discarica funzionava”. Non fa una grinza.

“Il termovalorizzatore di Acerra non è ancora a regime”. A differenza dell’Italia.

Milena Gabanelli apre Report con un’inchiesta su Berlusconi. Quest’anno non le andava di lavorare.

Il programma svela un investimento immobiliare del premier sull’isola di Antigua: l’isola di Antigua.

Berlusconi ha comprato una villa ad Antigua. Ci manderà i suoi soldi in vacanza.

Ghedini: “Sbagliato mandare in onda quella trasmissione senza contraddittorio”. Giusto, ci voleva almeno un senzatetto.

Mastella: “Ho pensato al suicidio”. Ma non ha ricevuto offerte concrete.

Intervistato in tv, Mastella ha confessato di aver pensato di uccidersi. Ma non riuscì a mettere il collo in due cappi.

Giovanardi torna sul caso Cucchi. Come nella migliore tradizione giallistica.

“Parliamo di una vita segnata da situazioni patologiche”, si è confidato Giovanardi.

In Messico bruciate 134 tonnellate di marijuana. I posti sottovento sono andati a ruba.

Il commento delle autorità: “Ehi, chi ha mangiato il Belize?”.

Distratto dalla Lewinsky, Bill Clinton perse la chiave di sicurezza per l’attacco nucleare. Per fortuna poi venne fuori.

Muore la mamma di Nanni Moretti. In aperta polemica con la dirigenza Pd.

Trovato l’interruttore antidepressione. Ma tanto è tutto inutile.

* * *

autori: cityman, orio, space_sciatto, misterdonnie, mithril, haroldsmith, stark, roberto manunta, demerzelev, fdecollibus, venividiwc, sisivabbe, dr. privits, faberbros, frandiben, serena gandhi, benze, fedgross, giga e van deer gaz.

venerdì 22 ottobre 2010

Notizia finferla

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 22/10/2010

Notizia finferla, notizia farlocca, notizia fru fru. Una signora del New Mexico, tale Joleen Baugman di anni 39, ha avuto un incidente stradale. Per fortuna non si è fatta niente di grave tranne una lesione a un nervo del bacino, nervo che controlla il desiderio. Il risultato è che da allora Joleen ha frisson dalla mattina alla sera e le partono i bollenti spiriti anche facendo cose che non c’entrano niente col ciupa, tipo viaggiare in pullman o fare la spesa. E lei sta andando giù di testa. Manco il marito basta più per sfogarsi, marito che vorrei sottolineare ha 20 anni, quindi significa che la Joleen una certa predisposizione alla pratica ce l’aveva già prima dell’incidente. Aveva quell’indirizzo lì diciamo, era propensa, portata.

Comunque la povera Joleen in pratica ha un orgasmo ogni sei minuti. Se pensiamo che c’è gente che ne ha uno ogni sei anni tu capisci che… Invece lei ogni sei minuti alè. Ollala iuuu… Parte la bossanova, il maracaibo, le fischia il vaporetto in grembo e le ovaie fan la quadriglia. Poi il brutto è che le può capitare in qualsiasi momento. Magari un vigile la ferma per farle una multa? E sarà la divisa, sarà la biro che ha quella bella formina allungata, via che partono le variazioni Goldberg. Io comunque ’sto nervo del bacino non l’ho mai sentito, secondo me è una bufala, non esiste. Ma se ci fosse davvero sarebbero sempre tutti lì a suonare l’aria sulla quarta corda di Bach, invece di fare gli speleologi e cercare il punto G… tutti a cercare il nervo. Come quando ti rientra dentro l’elastico della tuta e con le dita cerchi di tirarlo fuori… No, spiace perché poi a lei tutto e ad altri niente. Altri proprio non sanno cosa sia il piacere. L’antica orgasmeria del borgo. Il momento di intenso godimento. Lo tsunami dei bassifondi… Adesso vi spiego cos’è. È una sensazione intanto corta. Se pensi alla fatica che hai fatto per arrivare fino lì, non so se ne valga la pena. Il gusto del caffè ti resta per più tempo in bocca, per dire. Come quando fai tre ore di coda allo skilift e la discesa dura dieci secondi. Pare che la durata media del culmine del piacere sia di tre secondi. Tipo starnuto. Etciù! Fine.

Guarda, dura come due colpi di tosse asinina. A parte il maiale. Il porco c’ha un orgasmo che dura mezz’ora. D’altronde si chiama così mica per niente… L’orgasmo del maiale dura come una puntata di «Beautiful». Vorrei capire come hanno fatto a saperlo tra l’altro… magari il porco ha fatto finta. Gli è durato tre secondi come a tutti e poi visto che lo guardavano ha continuato a grugnire per mezz’ora per far vedere com’era bravo. Comunque, tornando al Bengodi. E’ una sensazione forte, intensa, biunivoca, un po’ come quando di notte batti forte il testone sul comodino e non perdi conoscenza. O come quando ti infili il pettine in un occhio o fai la ceretta, strappi e gridi: Ahhhhh! A volte succede anche che per un incastro magico tu e il tuo partner gioite all’unisono e lì è un po’come quando chiudi la coda del cane nella portiera, che senti quello che sente lui e gridate insieme. Bau BAUUUUU… Però a volte l’orgasmo non si compie e in quel caso è un po’come quando stappi la lattina della Coca-Cola e ti rimane il gancio in mano. O come quando prendi l’alka seltzer e non ti viene il rutto. O giri l’angolo e vedi il 38 sbarrato che va via. O al banco del pesce quella davanti a te prende l’ultima sogliola.

L'agente del Fisco

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 22/10/2010

Oggi il Buongiorno lo scrive un’agente del Fisco veneta, che non vuole sia riportato il suo nome.

«Lavoro dove si racimolano soldi per un’Italia che langue. Giorni fa arriva da me una persona di colore che in un italiano stentato mi spiega che non sapeva (ma la legge non ammette il non sapere) di dover presentare la dichiarazione dei redditi per aver lavorato da due datori di lavoro diversi nello stesso anno, il 2005. Ora, nel 2010, questa persona è disoccupata, non può pagare, manifesta tutta la sua rabbia di fronte alle nostre leggi e vede in me la rappresentante di uno Stato ingiusto che non riesce a beccare i grandi evasori e allora se la prende con quelli come lui… Questa persona è disperata, una disperazione violenta e minacciosa, tanto che sono costretta, per paura, a far valere la mia posizione di pubblico ufficiale. Di fronte alla mia reazione si spaventa, muove le labbra ma non parla, vedo in lui la fatica di trattenersi, vedo in quegli occhi tutto quel che può avere subito sul lavoro e nella vita. Vedo tutta l’ingiustizia di un mondo sbagliato. Quanto disagio ho provato, quanto desiderio di poter fare qualcosa, quanta voglia di una vita diversa, magari dura per tutti ma anche giusta per tutti… Penso che un lavoro come il mio ti faccia sentire male ma anche bene, che ti faccia sentire più vicino alla realtà vera e non a quella che qualcuno vuole propinarci. Un lavoro così può aiutarti a non essere uno stupido ingranaggio di una stupida macchina. E penso che un lavoro così ti aiuti a mantenere intatto un cervello che sa pensare e un cuore che sa dare».

giovedì 21 ottobre 2010

Un posto in banca

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 21/10/2010

L’Unicredit si è impegnata con i sindacati a privilegiare le assunzioni dei figli dei dipendenti, purché la prole sia laureata e in grado di spiccicare un po’ d’inglese. Si tratta di un progresso formidabile: in tante altre aziende, e non solo bancarie, i figli prendono il posto dei padri anche se sono dei perfetti caproni (con tutto che si può essere perfetti caproni con una laurea e un paio di «how are you»). Il lavoro come diritto ereditario è uno dei cardini del nuovo medioevo e, oltre alla Casta dei politici, oggetto di esecrazione collettiva, ci sono cento, mille caste con l’iniziale minuscola, ma anch’esse con un mucchio di figli da sistemare. La mobilità sociale è uno splendido argomento di conversazione, come la meritocrazia. Ma appena ci si siede a trattare con il datore di lavoro, l’orizzonte etico si riduce precipitosamente al solito familismo amorale: mio figlio prima di tutti, anche di chi è più bravo di lui (dopotutto, chi sarà mai più bravo di mio figlio?).

Uno studente che non ha genitori in banca si starà probabilmente chiedendo il senso delle sue fatiche e se non gli convenga piuttosto intentare una causa di paternità a qualche dirigente dell’Unicredit. E chi il genitore in banca ce l’ha - e però magari desidera diventare carpentiere, flautista o costruttore di macchinine per i plastici di «Porta a Porta» - finirà per tarpare le ali alla sua vocazione perché il privilegio esercita un’attrazione fatale a cui soltanto i puri di cuore e di intelletto (altrimenti chiamati «matti») riescono a sottrarsi.

Piccoli mondi

Il Nikon International Small World Photomicrography Competition ha recentemente annunciato la lista dei vincitori per l'anno 2010.
La galleria di boston.com ci mostra una selezione dei migliori scatti. Per vedere tutte le immagini premiate selezionate il link precedente.

mercoledì 20 ottobre 2010

Demosilviocrazia

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 20/10/2010

Basta con questa rugosa democrazia importata dall’estero. Gli iscritti al Pdl ne avranno presto a disposizione una variante «made in Italy»: più snella, dal «design» esclusivo, e disponibile in un elegante e pratico formato. La nuova delibera del Popolo della Libertà stabilisce infatti che i congressi locali del partito potranno eleggere chi come e quando vogliono. Ogni nomina dovrà però passare al vaglio del punto 6 - altrimenti noto come «Abbiamo scherzato» - il quale recita: «Il Presidente può a suo insindacabile giudizio, e senza l’obbligo di motivare la decisione, non dare seguito alle indicazioni delle Assemblee». A nessuno sfuggirà l’originalità del modello, che garantisce a tutti di giocare alla democrazia fino all’ingresso del sovrano. Toccherà poi a lui alzare o abbassare il pollice, confermando o sovvertendo il verdetto della giuria.

È una formula divertente e spettacolare, che coniuga pluralismo e dittatura, turbolenza e obbedienza, libertà e marajà. Ho subito deciso di introdurla fra le mura domestiche, comunicando a mia moglie che, ai sensi del punto 6, d’ora in avanti mi riserverò di «non dare seguito alle sue indicazioni» circa il ritiro dei vestiti in tintoria «a mio insindacabile giudizio» e soprattutto - ah, che meraviglia - «senza l’obbligo di motivare la decisione». Mi ha definito un tiranno assolutista, quando invece è evidente che sono solo un leader moderno e carismatico. Purtroppo le era rimasto un lodo retroattivo e con quello mi ha sbattuto fuori di casa. Chissà se ad Antigua qualcuno mi rimedia un posticino.

martedì 19 ottobre 2010

Sabrina chi?

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 19/10/2010

Dottore mi ascolti, la prego, in questi giorni ho serie difficoltà a relazionarmi col prossimo. Non riesco a farmi coinvolgere dallo psicodramma collettivo. La ragazzina uccisa dallo zio e dalla cugina, credo, non so. Ecco il problema: non so. Ci ho provato, ma non ci riesco. Sui giornali salto a piè pari gli articoli (mi bastano e avanzano le foto) e appena in tv se ne parla (cioè sempre) cambio canale. Eppure i miei colleghi fanno soltanto il loro mestiere, servire il lettore. Su dieci lettere che arrivano in redazione, otto trattano di Sarah. Fra le dieci notizie più cliccate sul web, nove riguardano Sarah. Fra i dieci programmi più visti in tv, undici parlano di Sarah. E della cugina. E dello zio. E della zia. E del cognato (ci sarà di sicuro un cognato, c’è sempre un cognato).

Non ho scuse, l’insensibile sono io. Mi sento uno di quegli snob che si lasciano attrarre dalla «moviola del male» (copyright di Carlo Freccero) solo se i protagonisti hanno il sangue blu. Apro un sito e in agguato c’è un sondaggio che mi chiede: Sabrina è complice o testimone? E che ne so? Non so neanche chi sia, questa Sabrina, con cui tutti sembrate avere così grande dimestichezza. Perché l’orrido e il torbido non mi attraggono più? Perché preferirei indagare la psiche di una ragazza che scrive poesie o fa volontariato in un ospizio? Non per imitarla, si figuri. E’ che la trovo più sorprendente, più originale. Il segreto che mi interessa scoprire abita dentro di lei, non dentro Sabrina. O lo zio. O la zia. Con tutto il rispetto. Ho qualche speranza di guarire, dottore?

lunedì 18 ottobre 2010

XIX Giochi del Commonwealth

Malgrado le previsioni nefaste per organizzazione ed infrastrutture i XIX Giochi del Commonwealth si sono conclusi con un successo per il comitato organizzatore e la citta di Nuova Delhi. Questa galleria di boston.com ci mostra le immagini più belle di questa edizione che ha visto, tra i 71 paesi partecipanti, l'Australia come dominatrice del medagliere.

venerdì 15 ottobre 2010

Di nuovo

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 15/10/2010

Di nuovo. Turna ura. Avete letto? In un circo in Ucrania un domatore mentre faceva il suo solito numero dei ciap è stato aggredito dai leoni che a momenti se lo pappano… L’han salvato per la pelle delle ginocchia e adesso son lì a ricucirlo come un patchwork. Ma la cosa bella sono stati come al solito i commenti… «Mamma mia poverino… che rischio… a momenti…». Ma come che rischio? A momenti cosa? Se ti vai a mettere nella gabbia dei leoni non è che puoi pretendere… Lo sai… Non è che ti infili in una gabbia di galline che al massimo ti scagazzano sul mocassino. No. Ti metti una bella tuta di lamé paiettata, inforchi la frusta e se sei un vero barbis provi pure a infilare la testa nella bocca di un re della foresta. Succede la stessa cosa anche coi toreri. Non so se avete notato… anche con loro poi la gente dice poverini quando il toro gli misura la febbre con uno di corni… Anche nei documentari della National Geographic quelli che mettono la testa dentro la bocca dei coccodrilli, si stupiscono se poi per uscire gli tocca fare tutto il coccodrillo in lunghezza e uscirgli dal derrière... Mai leoni vengono a romperti le palle a te? No. Stan lì con le loro carcasse di zebra e non ti considerano minimamente. I leoni poi li vedi che son già delle bestie con le balle girate di default. Non ridono mai… le scimmie ogni tanto almeno fan vedere i denti e fan quelle risatacce isteriche… ua... ua... ua… Ma i leoni ti guardano sempre dall’alto in basso come se stessero masticando una cacca. I leoni sono un po’ come Sgarbi. Che anche se è tranquillo sai che prima o poi gli partirà l’embolo. Ecco. Tra l’altro c’è una differenza tra Sgarbi e i leoni. I leoni 9 volte su 10 stanno tranquilli, Sgarbi si incazza di sicuro.

Che poi cosa fanno fare a ’ste povere bestie? Salire sulle sedie. Capirai… Tutto il casino, gabbie, grate, fallo passare di qui, fallo passare di là, rullo di tamburi, tutti nel circo ad aspettare e a sfracassarsi le cime di rapa nell’attesa che succeda qualcosa, per poi? Per farlo salire su un puff? Un seggiolone? Tut lì. Ma perché? Ma chissenefrega. Che tra l’altro si vede che al leone non gli va di salire da nessuna parte perché il domatore ce lo deve far saltar su con la frusta. Ma lascia stare i leoni e facci salire i politici, che di stare sulle poltrone son contenti. Ne prendi tre o quattro, Rutelli, Stracquadanio, Miccichè e Cicchitto e via. Prima ringhiano un po’, poi il domatore a calci nel sedere li fa salire, e loro poi stanno fino alla fine senza rompere l’anima.

La cosa più inquietante però, almeno per me, è che di questa cosa dei leoni esiste naturalmente il filmato su Internet, ed esiste perché un americano, presente tra il pubblico, ha filmato tutto con la sua videocamera. Ma pensa che elemento… Ma ti pare che mentre due leoni stan staccando parti del corpo a morsi e unghiate a un povero disgraziato tu filmi? Una persona normale urla, sviene, la telecamera gli cade, non so, se è un altruista cerca di buttarsi in pista per aiutare: quello no, aziona lo zoom e controlla l’inquadratura. E’ orribile. La vita ormai serve soprattutto per metterla su YouTube.

Tante scuse

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 15/10/2010

Il ragazzo romano che con un cazzotto ha mandato in coma un’infermiera romena sotto l’occhio delle telecamere sarà sicuramente un bravo figliolo, solo un po’ nervoso e suscettibile: capita, di questi tempi.

E la lettera che ha indirizzato alla vittima - senza più darle dell’attaccabrighe, ma chiedendole «umilmente scusa» e chiamandola per cognome e nome, come nei certificati penali - sarà sicuramente farina del suo sacco e non dell’avvocato che cerca di evitargli il carcere. La cultura in cui siamo cresciuti è costellata di pecorelle smarrite, figlioli prodighi, simpatici manigoldi che fatta la marachella si nascondono dietro le gonne della mamma singhiozzando i loro «chiedo scusa, non lo farò più». Siamo un popolo d’impuniti, per il quale il lieto fine giustifica i mezzi.

Eppure certi ravvedimenti provvidenziali si lasciano dietro una strana scia. Per dire: secondo i carabinieri, il ragazzo aveva già dato prova in passato delle sue arti pugilistiche, colpendo un passante che si era arrabbiato con lui, dopo che il nostro, a cavallo di uno scooter, gli aveva quasi arrotato il cagnolino. Chissà se, sbollita la tensione, il boxeur si era premurato di mandare una lettera di scuse anche al passante. E al cagnolino. Di sicuro, la prossima volta che mi troverò coinvolto in una disfida isterica, resisterò alla tentazione di reagire, ricordandomi che la persona che mi sta davanti freme dalla voglia di venirmi a trovare in ospedale con un mazzo di scuse.

giovedì 14 ottobre 2010

Recuperati i minatori cileni

Dopo oltre due mesi di lavori ininterroti i 33 minatori cileni, intrappolati a 700 metri di profondità dal 5 agosto scorso, sono stati finalmente recuperati sani e salvi.
Questa galleria di boston.com ci documenta i momenti più felici di questa lunga impresa che ha premiato il coraggio, la forza e la costanza mostrata da tutti i protagonisti.

Ivan il Sensibile

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 14/10/2010

La telecamera di una stazione della metropolitana ha appena mostrato una scena stupefacente. Un uomo di mezza età dall’aspetto dimesso, riconducibile alla nota setta dei ragionieri, è stato sorpreso nell’atto di aiutare una signora a scendere dal treno. Le immagini non lasciano adito a dubbi: il ragioniere tende la mano e la donna, dopo un momento di comprensibile stupore, vi si appoggia con fiducia. I due si sono poi allontanati in direzioni opposte nell’indifferenza generale, ma non si dispera di poterli rintracciare: le indagini sono in corso, con un massiccio impiego di cockerini scampati alle ruote dei tassisti e di tassisti scampati ai padroni dei cockerini.

Tornando alla mano tesa del ragioniere, i contenitori televisivi del pomeriggio si interrogano sull’opportunità di mostrare un filmato di così forte impatto emotivo. Il pubblico potrebbe essere indotto a credere che l’umanità non abbia smarrito il seme della gentilezza e anche prestarsi a pericolose emulazioni. Tanto più che, con una concomitanza perlomeno sospetta, l’emittente locale Telebarbabietola ha diffuso lo spezzone agghiacciante di un giovane precario appassionato di calcio, Ivan il Sensibile, fermato all’ingresso dello stadio di Genova mentre tentava di introdurvi una cassa gigantesca, immediatamente sequestrata dalla polizia. Era piena di coriandoli: rossi, verdi, gialli, arancioni, addirittura blu. Ancora non è chiaro cosa intendesse fare Ivan con quelle briciole di carta fuori stagione: per precauzione, gli artificieri le hanno rovesciate su un asilo nido nei paraggi.

mercoledì 13 ottobre 2010

Il minatore nascosto

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 13/10/2010

Sono il trentaquattresimo minatore intrappolato da mesi in fondo al deserto cileno dell’Atacama. Di me nessuno sa nulla: mi sono nascosto bene. Oggi i miei trentatré compagni usciranno da qui. Poveretti. Sottovalutano quel che li aspetta. A me non fanno paura le televisioni giapponesi che hanno pagato a peso d’oro il diritto di perlustrare fino all'ultima ruga le nostre reazioni. E neppure i reporter che sventaglieranno i microfoni sotto il naso dei reduci, chiedendo loro «qual è il suo primo desiderio, adesso?». Che tu ti levi dalle scatole, zecca appiccicosa.

Non mi scandalizza neanche la bramosia dei parenti, che ci hanno già venduti in esclusiva a qualche talk show, nel quale andare a raccogliere gli applausi e i sospiri di un pubblico che si risveglia dal coma emotivo solo quando gli sbattono in faccia un caso estremo. No, io mi nascondo dal dopo. Quando tutte le interviste saranno esaurite e le curiosità esaudite. Quando l’ultima figlia avrà rotto l’iPod gentilmente offertole da Steve Jobs, l’ultimo cognato sarà tornato dalla partita gentilmente offertagli dal Real Madrid e l’ultima moglie si sarà stufata di accompagnarci nelle crociere gentilmente offerteci da mezzo mondo. Quando tutto ma proprio tutto verrà archiviato e sarà chiaro che a nessuno interessavamo come persone, ma solo come fenomeni da baraccone: «Ci dica, cosa si prova a stare là sotto?». Una sensazione sincera di pace, se vuoi proprio saperlo. Per questo io non mi muovo. E aspetto. Che gli altri trentatré, finito il giro di giostra, ritornino giù.

martedì 12 ottobre 2010

Lasciarci le penne

da spinoza.it

Afghanistan, uccisi quattro militari italiani. Sospetti sullo zio Sam.

Gravissima tragedia colpisce le nostre forze armate: La Russa non si dimette.

Il reggimento era arrivato in Afghanistan solo due mesi fa. Il tour operator aveva omesso di accennare alla guerra.

(C’è da dire che laggiù sono parecchio intolleranti. Li avranno beccati a baciarsi)

“Non ci lasceremo intimidire” non ha detto ancora nessuno, ma aspettate.

Il colonnello Fregona: “Attentato infame”. Si aspettava un cavalleresco “in guardia!”.

I carabinieri del Ros sono stati incaricati di stendere una relazione sulla dinamica dell’agguato. Serve per l’assicurazione.

Alfano ha espresso “grande cordoglio per questi quattro ragazzi”. Ci avrebbero tenuto tanto a vedere la riforma della giustizia.

“Vorrei tornare indietro ma non posso”, aveva detto ai familiari il caporalmaggiore Pedone.

I talebani rivendicano l’attacco al convoglio di alpini. Ma il governo sospetta ancora di Emergency.

“Non cederemo, controlliamo il 75% del territorio nazionale” ha dichiarato il portavoce Bonaiuti.

La Russa: “Chiedere il ritiro ora è sciacallaggio”. Va bene, dicci tu quando ti senti più comodo.

“Lasceremo il paese solo quando saremo in grado di consegnarlo nelle mani delle forze armate afghane”. A me sembra lo sia già.

Le quattro salme arrivano a Ciampino. Dolore e rabbia dei familiari in attesa a Malpensa.

“Si goda lo spettacolo” ha detto un familiare delle vittime al produttore.

Davanti alle bare, uno dei parenti ha invitato La Russa a godersi lo spettacolo. Ma è difficile, all’ennesima replica.

All’assemblea Pd osservato un minuto di silenzio. Poi è arrivata la notizia dell’attentato.

“Il sacrificio va bene, ma servono i risultati” ha dichiarato Bersani, in un’inaspettata presa di distanza da De Coubertin.

“Il governo avvii una riflessione sulla strategia”. Si andrà al voto in mimetica.

Fassino dichiara che “la presenza italiana in Afghanistan è ancora essenziale”, riuscendo come sempre a incarnare il sentimento della base.

È polemica sulle armi in dotazione ai militari italiani. Non sempre basta il solo fascino.

Bombe sugli aerei: per la Nato si può. Dipende da chi le porta.

(D’accordo, gli Usa hanno gli aerei con le bombe e i loro soldati muoiono lo stesso. Però si tolgono belle soddisfazioni)

Secondo Frattini questo attentato “è il prezzo da pagare per la sicurezza nazionale”. Resta solo da capire per cosa paghiamo Frattini.

Saranno gli psicologi a informare il superstite Cornacchia della morte dei suoi compagni. La Sciarelli ha da fare.

Avrà luogo in mattinata la cerimonia funebre. Che si concluderà con l’ennesima beffa: “Andate in pace”.

Stretta di mano tra Berlusconi e Fini all’arrivo delle salme. Quei ragazzi non sono morti invano.

* * *

autori: lord james, çeo, cityman, gabbbbro, tacone, cianciafrullo, uomomordecane, dullboy, venividiwc, anziani, stark, orio, negus, burberoatratti, capt_yossarian, misterdonnie, milingopapa, puccio di luce e archi il leone.

Arma letale

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 12/10/2010

Ci vuole il porto d’armi per i tassisti, urla la Lega, dopo che a Milano un membro della categoria è stato pestato a sangue da un gruppo di bulli (coperti dalla scandalosa omertà del quartiere) per aver preso sotto le ruote il cockerino senza guinzaglio di una loro conoscente. Ma immaginiamo che quel tassista fosse stato armato e avesse ucciso nella colluttazione uno dei bulli o la proprietaria del cockerino. Adesso qualcuno direbbe che i proprietari di cani hanno diritto di girare armati per difendersi dall’arroganza dei pirati della strada. Ma immaginiamo che la proprietaria del cockerino fosse stata armata e un passante avesse pestato la cacca del suo cane, arrabbiandosi come un bufalo, e la signora in preda alla concitazione del litigio avesse fatto fuoco. Adesso qualcuno direbbe che i passanti hanno diritto di girare armati. Ma immaginiamo che il passante fosse stato armato e avesse pestato la cacca di un alano: nel vedersi circondato dalla proprietaria del cane, dai bulli e dal tassista, avrebbe temuto che gli scatenassero contro il temibile molossoide. Preso dal panico, il passante avrebbe sparato, sbagliando completamente la mira e colpendo l’inquilino del prospiciente caseggiato, sportosi alla finestra per curiosare. Adesso qualcuno direbbe che tutti gli inquilini di tutte le case affacciate su qualche strada hanno diritto di girare armati. Ma immaginiamo che l’unico a essere armato fosse stato il cockerino. Armato di guinzaglio, intendo, come usa nei Paesi civili.

Forse ci saremmo risparmiati questa carneficina.

venerdì 8 ottobre 2010

Orco zio

da spinoza.it

Lodo Alfano, da Futuro e Libertà “sì senza enfasi”. La stessa linea difensiva di Priebke.

“Diciamo sì, ma senza enfasi”. Dopo l’approvazione si limiteranno a stappare un Tavernello.

Al via la campagna a domicilio dei Team della libertà. Esordiranno con: “Ha dei pregiudizi contro i capi di stato inquisiti?”.

I missionari della libertà del Pdl illustreranno i risultati del governo a ogni famiglia. Rubando loro pure il tempo.

61mila militanti della maggioranza gireranno in tutta Italia, di casa in casa. Tipico di chi è sicuro di avere ancora il consenso.

“Passeremo alla storia come il governo che ha sconfitto la mafia”, ha detto Berlusconi confermando l’abitudine a concludere con una bestemmia le sue storielle.

Sul suo sito internet, l’Inps impedisce ai precari di conoscere l’entità della loro pensione “per evitare un sommovimento sociale”. Così invece sì che staranno tranquilli.

Ai precari che vogliono capire quanto spetterà loro di pensione, l’Inps non fa vedere niente. Io questa la chiamo sincerità.

Ratzinger a Palermo: vigili e netturbini della città a pieno servizio. Questo conta come miracolo?

Prima della visita del Papa, rimosso uno striscione con la frase: “La mia casa sarà casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri”. Sicuramente di qualche esaltato.

Ritrovato il corpo di Sarah Scazzi. Era in una pozza di vincoli di sangue.

Lo zio di Sarah confessa l’omicidio della nipote. Scarcerato Facebook.

Dopo un lungo interrogatorio l’uomo ha confessato, rovinando un’intera stagione di Chi l’ha visto?.

Pare che la ragazza sia stata violentata dopo la sua morte. Milioni di telespettatori possono confermarlo.

Lo zio ha detto di averla uccisa e poi violentata. Per l’emozione si era dimenticato a casa la scaletta.

La madre ha appreso la notizia mentre era ospite a Chi l’ha visto?. Ma per fortuna lo zio è stato ritrovato.

Su internet migliaia di persone inneggiano a “una lenta tortura” per l’assassino. Questo dovrebbe placare il dio del tuono.

Sorpresa dall’annuncio in diretta, Federica Sciarelli ha gestito perfettamente la situazione, attenendosi alle tre Leggi della Robotica.

La Sciarelli si scusa per lo sfruttamento del dolore della madre. Quello per contratto tocca a Vespa.

(La prossima puntata di Chi l’ha visto? sarà sulla sensibilità della Sciarelli)

Qui, Quo e Qua: “Ora viviamo nella paura”.

* * *

autori: rosco dann, krakenblitz, mangiabinari, misterdonnie, gabbbbro, stark, capt_yossarian, roberto manunta, mestmuttèe, masss, lorberto, 3civette, serena gandhi, faber, cianciafrullo, lorberto, il professor morte, mancuerda, van deer gaz e andreastimatussi.

Una novità nel campo degli assorbenti femminili

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 08/10/2010

Una novità nel campo degli assorbenti femminili. Voi sapete che gli inventori di questo prodotto sono gente instancabile, ne studiano sempre una nuova, con le ali, con l'elica, con le pinne, lavorano anche a Ferragosto tant'è che il Ministro Brunetta dovrebbe farli tutti cavalieri del lavoro. Quest'estate i baldi giovani hanno lanciato un nuovo assorbente che ha una prerogativa: tiene fresco. L'assorbente fresco per evitare quella brutta sensazione di calore… dice lo spot. Per non farti sentire caldo alla jolanda in quei giorni. Che è sempre stato un problema enorme per noi donne. Chi, in luglio, non si è mai lamentata con le amiche: Oggi ho un caldo alla… Me la sento rovente… un ciocco da camino… una boule dell'acqua calda… una caldarrosta… Chi a luglio non si è mai data una bella sventagliata sotto la gonna? Conosco donne che in estate la tengono in cantina. Per dire. Ma adesso, con l'arrivo dell’autunno, creativi? Come dobbiamo fare? Lo giriamo dall'altra parte come il materasso con tutte le sue ali? Fatene uno col lato estivo e quello invernale, imbottito di piume d'oca. Oppure che ne so… in goretex come le tute da montagna… Vi do un’idea. Superatevi. Fate dei nuovi assorbenti a pellet. Li carichi come i caminetti e ti durano tutto il giorno.

Altro prodotto visto in pubblicità che mi ha fatto trasalire è un nuovo deodorante per scongiurare l'ascella ruvida. Sapevamo, noi donne, di avere questo terribile problema? L'ascella che anche depilata gratticchia un pochino, come la guancia dell' uomo sbarbato che quando ti bacia resti lievemente scartavetrata come un mobile da restaurare?… Non so voi, ma io non mi ero mai posta il problema. Visto che delle ascelle non è che si faccia poi questo grand euso… Non è che le adoperiamo molto, intendo. Le sventoliamo come le galline solo quando siamo agitate… la donna che ha una vita sessuale basic ce la fa anche con l'ascella ruvida. Grazie, creativi dell'inutile, ora buttiamo il deodorante vecchio che al massimo ci impediva di puzzare, e ci compriamo quello che ci fa le ascelle lisce come la pelle delle anguille.

Ancora una cosa volevo dire. Un dubbio che mi attanaglia da tutta l'estate… vogliamo parlare delle bibite nelle bottigliette di plastica da mezzo litro? Allora. Allorissima. Sono tutte normali tranne una. Acqua, aranciata, chinotto, sprite… hanno tutte un'apertura abbastanza stretta, se vuoi bere alla bottiglia puoi farlo senza fare contemporaneamente la doccia. Ecco. Com'è che quelle del the hanno un'apertura col diametro di una mongolfiera? Che ci passa dentro una pallina da golf? Se provi a bere alla bottiglia, o ti metti il bavaglino di plastica come quello dei raggi X oppure ti innaffi. Ti sbrodoli tutto il the addosso. Se non sei la Rana dalla Bocca Larga, quell'apertura lì tutta non la prendi. A me entrano le labbra complete e un quarto di naso. Neanche una escort ce la farebbe. Che hanno la mascella come i serpenti, a 180 gradi per ogni evenienza. Allora ditemi perché. Il the ha bisogno di più spazio per uscire? E' meno liquido degli altri liquidi e intasa la bottiglia? E' spesso come la maionese per caso? Ha la consistenza del fango? A me non sembra. Vogliamo restringere queste bottiglie o la doccia è prevista, perché si sa che il the mantiene l'abbronzatura, così a Natale saremo ancora belle bronzé come l'ultima delle Mohicane? Basta dirlo.

La macchina del dolore

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 08/10/2010

Siamo tutti vittime della stessa macchina. La macchina del dolore, che si nutre di casi umani e in cambio macina numeri dell’Auditel, quelli che fanno la gioia e il fatturato dei pubblicitari. Loro, i burattinai. Gli altri - giornalisti, pubblico, ospiti - i burattini. Colpevoli, naturalmente, ma solo di non avere la forza di strappare il filo. Federica Sciarelli è una giornalista in gamba e una persona perbene, ma forse ha mancato di freddezza. Avuto sentore della notiziaccia, avrebbe dovuto mandare la pubblicità e soltanto dopo, lontano dalle luci della diretta, rivolgersi alla madre in pena, invitandola ad allontanarsi dal video e a chiamare i carabinieri. Una questione di rispetto, ma in questa società di ego arroventati chi ha ancora la forza e la voglia di mettersi nei panni del prossimo, guardando le situazioni dal suo punto di vista?

Noi giornalisti siamo colpevoli di abitare il mondo senza provare a cambiarlo ed è una colpa grave, lo riconosco.

La consapevolezza del potere dei media accresce le nostre responsabilità, ma non può annullare completamente quelle degli altri. Mi riferisco anzitutto agli ospiti dei programmi. Il presenzialismo televisivo della mamma di Sarah ha l’attenuante della buona fede. Ma fino a qualche anno fa i parenti delle persone scomparse andavano in tv per il tempo minimo necessario a leggere un comunicato o pronunciare un appello. Poi si ritiravano nel loro sgomento. Adesso non trovano di meglio che bivaccare per giorni e giorni in tv: non davanti al video ma dentro. Spalancando alla prima telecamera di passaggio la stanza della figlia scomparsa e accettando di partecipare a una trasmissione come «Chi l’ha visto?» dalla casa del cognato, sul quale in quel momento già gravavano forti sospetti.

Non accuso la signora: è cresciuta con questa tv che sembra onnipotente, nel vuoto che c’è. Una tv che è vita meglio della vita e in cui il Gabibbo ha preso il posto del poliziotto, «Forum» del pretore e «Chi l’ha visto?» del detective Marlowe. Mi limito a riconoscere in quelle come lei la vera carne da macello televisivo. Carne che si immola volontariamente, nella convinzione che oggi la televisione possa darti tutto, persino tua figlia. Giornalisti emotivi, tronisti del dolore. Il ritratto di famiglia è quasi completo. Manca l’ultimo tassello, forse il più importante. I telespettatori. Le tante prefiche guardone che sputano sentenze dal salotto di casa. Ah, quanta sacrosanta indignazione! Peccato che durante il melodramma il pubblico di «Chi l’ha visto?» sia più che raddoppiato. Erano talmente occupati a indignarsi che si sono dimenticati di compiere l’unico gesto che potrebbe davvero cambiare questo sistema fondato sul pigro consenso del popolo: spegnere il televisore.

giovedì 7 ottobre 2010

Parapensionati

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 07/10/2010

Dalle prossime settimane, tramite il sito dell’Inps, anche i precari conosceranno l’ammontare dei contributi versati. Non potranno invece conoscere la loro pensione futura, come accade ai colleghi con il posto fisso. Un difetto del computer? No, una misura di ordine pubblico, ha ammesso con amara ironia il presidente dell’ente previdenziale: «Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati, rischieremmo un sommovimento sociale». E questo perché i para, anzi i paria-subordinati sono attesi da un assegno mensile molto inferiore al minimo. Non è gentile sbatterglielo in faccia, e per giunta con così largo anticipo. Si teme di demoralizzare il paziente o di procurargli un’ulcera. Peggio: di mettergli in corpo il desiderio di farla venire agli altri. Meglio procedere a una bella anestesia totale.

E di colpo si comprende quale delicata missione strategica svolgano le barzellette sconce, le pajate in piazza e le mille sciocchezze di pessimo gusto di cui è infarcita la politica di ogni giorno. Servono a far dimenticare la realtà. Questa, per esempio: che milioni di lavoratori guadagnano un para-stipendio e che da anziani riceveranno una para-pensione. Pur rientrando nella casella benedetta degli occupati. Ma occupati a para-vivere, senza la possibilità di progettare un matrimonio, un figlio, una vecchiaia decente. Solo allora, rigirandosi fra le mani rugose lo smunto assegno dell’Inps, si renderanno conto di essere stati fregati. E se la prenderanno con i barzellettieri che comanderanno in quel momento. Rimpiangendo, per amnesia, quelli di oggi.

mercoledì 6 ottobre 2010

Tiramisù

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 06/10/2010

Non è vero che voi uomini non servite più a niente, dicono tante donne contemporanee. Avete ancora una missione nella vita. Una sola, ma insostituibile. Il ricaricatore esistenziale. Quando al termine della giornata ci mostriamo disperate per qualche problema, non chiedeteci «cosa c'è» e soprattutto non intontiteci con consigli razionali che conosciamo a memoria. Aprite piuttosto le braccia e fateci scomparire lì dentro, sussurrando: non preoccuparti cara, andrà tutto bene. Come Cary Grant in quei polpettoni hollywoodiani degli Anni 50 che riguardiamo di continuo, quando nessuno ci vede.

Dopo un certo scetticismo iniziale, ho potuto constatare che il vecchio Cary la sapeva davvero lunga in fatto di donne. Il metodo funziona, basta non scoppiare a ridere in corso d'opera. Accolgo perciò con malcelato dispetto l'ennesima innovazione tecnologica che comporterà un aumento dei disoccupati. Si tratta di un servizio telefonico nato in Canada (e speriamo ci resti) che per appena 5 dollari svolge la funzione di Tiramisù, elargendo frasi rassicuranti alternate ad altre complimentose. Bravo, sei forte, come te non c'è nessuno. Non mi sfugge, in tempi di depressione incombente, l'utilità di uno specchio personalizzato che rifletta la nostra immagine migliore, accarezzando l'ego ammaccato. Consiglio anzi a tutti i maschi di farne uso, specie quando sono assaliti dalla sindrome piagnona di Calimero. Però non diffondete troppo la notizia in casa. Perché se cominciano a utilizzarlo le vostre donne, anche Cary Grant finirà in cassa integrazione.

martedì 5 ottobre 2010

Aula magna [parte seconda]

da spinoza.it

Alla Camera i numeri parlano chiaro: Berlusconi è ancora ricchissimo.

Il governo ottiene la fiducia con 342 sì, 294 no e 9 “non è abbastanza”.

Nonostante la recente presa di posizione, Fini ha concesso la fiducia al governo Berlusconi. Quindi non c’era nessun bisogno della foglia di fico.

Dalla votazione emerge che il governo non avrebbe la maggioranza senza Futuro e libertà. Il più soddisfatto è Mastella che è riuscito a vendere il suo format.

Berlusconi al Senato: “Governare non è semplice, a volte avrei voglia di lasciare”. Ma no, dai, non fare così.

“Ho passato un compleanno di merda”. Eppure anche quest’anno si è circondato di troie.

Napolitano fa un sospiro di sollievo per le mancate dimissioni del premier. Il Quirinale è tutto in disordine.

Berlusconi salva le banche Usa. Poi Bondi lo sveglia.

Il premier si è vantato di aver salvato le banche americane, evitato la guerra in Georgia, fatto pace con Gheddafi e spostato l’isola.

“L’Italia con il mio governo è molto ascoltata nel mondo”. Specie quando vogliono farsi due risate.

Il premier sfogliava un catalogo di case durante la seduta. Erano nude proprietà.

Diffuso un video in cui Berlusconi bestemmia. Finalmente un po’ di autocritica.

Il fatto risale ai tempi del terremoto in Abruzzo: fu un finanziere a filmare la scena. Poi ha cercato di venderla a Belpietro e sappiamo com’è finita.

“Bisogna saper contestualizzare”, ha dichiarato monsignor Fisichella dall’osteria del Vaticano.

Famiglia Cristiana: “Dal premier esempio di cristianesimo usa e getta” al quale non si può che replicare con un esempio di moralismo usa e getta.

La Cei difende il premier citando il secondo comandamento: “Non decontestualizzare il nome di Dio invano”.

Luca Barbareschi attacca Ciarrapico. Sono sconvolto: c’è il rischio che uno dei due abbia ragione.

Ciarrapico respinge le accuse di antisemitismo: “Pubblicherò video e libri a sostegno del popolo ebraico”. In omaggio con la prima uscita un esclusivo portasapone.

Il premier: “Mi sento israeliano”. Rimane con la forza dove non gli compete.

“Ho avuto amici ebrei”. Poi ha trovato tassi più favorevoli.

Berlusconi: “La sinistra mi dice di andare a casa, ma avendone venti non saprei in quale andare”. Chissà perché non ha raccontato questa, in mezzo agli aquilani.

(Certo avere venti case è un problema se ti mandano a casa. E chissà quante opzioni quando ti mandano a cagare)

* * *

autori: misterdonnie, the genius, serena gandhi, giga, purtroppo, cityman, maelstream, mestmuttèe, smilzoide, milingopapa, layos, robydor, venividiwc, supersimo, van deer gaz, oghart, avvocatodemarchis, faberbros, richi selva e cianciafrullo

L'Europa in buca

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 05/10/2010

Il golf è una straordinaria tisana televisiva, che assunta a tarda sera concilia il sonno meglio di un dibattito fra Fli e Udc. Ma in questi giorni ha offerto agli estimatori un aroma in più: l’Europa. Quando mai qualcuno aveva fatto il tifo per l’Europa? Si tifa per il proprio campanile, al massimo per la Nazionale. Ma l’Europa resta un’entità frigida anche nello sport. Invece, grazie alla Ryder Cup che opponeva la squadra europea a quella nordamericana, gli appassionati da Oslo ad Atene hanno potuto esultare per la vittoria dei loro con-continentali (manca persino la parola per definirli). Addirittura il pubblico inglese, che seguiva la competizione dal vivo, ha trangugiato decenni di euro-freddezza per sostenere con calore insospettabile i golfisti spagnoli e italiani contrapposti a Tiger Woods.

Sembrano, e sicuramente sono, delle sciocchezze, se paragonate a una relazione del presidente della Bce. Ma è con questo genere di sciocchezze che si cementano le comunità. L’Europa è una cosa antica. Ma non sarà mai percepita come una cosa viva fin quando non avrà una lingua e un esercito in comune. Nella ricerca di un collante, lo sport sicuramente aiuta. Immagino l’attrattiva di una selezione di calcio europea che sfidasse il resto del mondo una volta l’anno. Ma in attesa di tifare per l’attacco delle meraviglie Krasic-Iniesta-Ibra-Ronaldo-Sgrigna (uno del Toro lo metteranno, no?), mi godo il miracolo dei fratelli Molinari. Chi lo avrebbe detto, ai tempi di Altiero Spinelli, che l’idea di Europa sarebbe cresciuta su un campo di golf.

Oggi due gallerie

Oggi due gallerie da boston.com

Nella prima vi mostriamo come l'India si stia preparando ad ospitare i giochi del Commonwealth che vedranno impegnati più di 6.000 atleti, in rappresentanza di 72 nazioni, che competeranno in 17 specialità diverse in 26 città sino al 14 ottobre.


La seconda galleria ci porta a Hintington Beach, in California, per il terzo Blessing of the Wave creato per rendere onore all'oceano e protestare contro il progressivo inquinamento delle coste.

Razzista sarà lei

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 02/10/2010

La campagna pubblicitaria dove i frontalieri piemontesi e lombardi del Canton Ticino vengono raffigurati come topi famelici che divorano il formaggio svizzero non è affatto razzista. Lo ha spiegato chi l’ha commissionata, un politico locale che è presidente dell’Udc e di nome fa Pierre, ma con Casini per fortuna non c’entra niente.

Anche Ciarrapico ha respinto con sdegno l’etichetta di antisemita: in fondo al Senato aveva soltanto detto che tutti gli ebrei sono dei Giuda. Persino Berlusconi, fra un attacco ai giudici e una barzelletta blasfema su Rosi Bindi, ha trovato il tempo per raccontarne una sulla tirchieria degli ebrei (originale, vero?), ma nemmeno lui è razzista. E nemmeno Bossi, che ha dato dei «porci» ai romani. Era una battuta: di Boldi, per la precisione. (Qualcuno l’aveva attribuita a Obelix, che però ha smentito. Lui diceva «Sono pazzi questi romani». Era un raffinato, Obelix). E chi vuol cacciare i rom in quanto rom? Guai a ricordargli il precedente di Hitler: si offende. Come quel professore di musica che su Facebook si augura lo sterminio dei disabili. «Nazista io? Inconcepibile».

Forse è il momento di tracciare una linea nel discorso pubblico. Di qua razzismo, di là goliardia. E’ che non si capisce bene dove vogliano collocarla, questa linea, gli arzilli avanzi del Bagaglino. Per loro dileggiare una comunità non esprime pregiudizio, ma incontenibile simpatia. Per me il confine resta il rispetto della dignità di ogni individuo. Ma sono un vecchio topo liberale, non faccio testo (e non mangio neanche il formaggio).

venerdì 1 ottobre 2010

Sicario! [interludio]

da spinoza.it

Energumeno violento in casa di Belpietro. E fanno due.

Fallito attentato al direttore di Libero. La libertà di disinformazione è salva.

Armato di pistola irrompe in casa di Belpietro. Voleva fare a chi le spara più grosse.

Il malintenzionato è stato sorpreso dalla scorta. E anche noi.

L’agente ha fatto fuoco tre volte e lo sconosciuto è fuggito. Ma ora Belpietro ha quattro spioncini.

(Belpietro ha rischiato di essere ucciso in casa sua. Per una volta il maggiordomo sarebbe stato la vittima)

Alla vista di un uomo armato il caposcorta ha fatto fuoco, mandando in frantumi lo specchio dell’androne.

“Se l’agente di scorta non avesse preso le scale, non so come sarebbe andata”. Di lusso.

Il giornalista rivela: “Tempo fa una persona cercò di introdursi nella redazione del Giornale. Le dissi: «Presidente, faccia come fosse a casa sua»“.

Belpietro: “Le mie idee sono scomode”. Ci credo, tutti quei lividi sulle ginocchia.

L’attentatore si è presentato vestito da finanziere. Non gli avrei aperto nemmeno io.

(Meno male che l’attentato è fallito, sennò sai che beffa per la Politkowskaja)

Alcuni indizi portano a pensare che l’attentatore sia del Pd: aveva un piano sballato, un’arma che non funziona, era travestito da finanziere ed è ancora in giro nonostante il fallimento.

Belpietro: “Pago per le mie idee”. E infatti non ti è successo niente.

(In effetti Belpietro paga per le sue idee. Sue di quell’altro)

* * *
autori: lia celi, danielsan, francesco cocco, ottone erminio, mix, mancuerda, il professor morte, chiamatemi ismaele, jaydb, fumodilondra, serena gandhi, metapapero, faberbros e ian postuma.

Ecco che è arrivato anche l'autunno

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 01/10/2010

Ecco che è arrivato anche l'autunno. E noi abbiam già il colore dell'acqua della lavatrice, grigiastra coi riflessi verdi. Noi normali dico. Perché la maggior parte delle dive della televisione è tornata al lavoro molto più giovane di quando l'abbiamo lasciata. E' la moda. Adesso c'è gente che cambia faccia nel giro di una settimana. Il giorno prima ha due borse di Louis Vuitton sotto gli occhi e il giorno dopo la vedi liscia come un patinoire… Prima piena di rughe, una fisarmonica di Stradella, un velluto millecoste; dopo, liscissima. Una pentola antiaderente. Prima hanno le palpebre che per aprire gli occhi ci vuole l'avvolgibile, il giorno dopoi bulbi come Igor di «Frankenstein Junior»… 50 anni e ne dimostrano 30.

Ma il bello è che quando le giornaliste chiedono: Qual è il segreto di questa eterna giovinezza? Di questa faccia così fresca? Loro rispondono: «Niente. Non faccio niente. Stile di vita sano e qualche integratore». Mavaffanculo… Fammi dire, Ferraris. Lasciami gridare, lasciami sfogare come faceva Pappalardo. Ci sono cose nella vita che si risolvono solo con un vaffanculo. Ma che siamo cretine, noi? Il giorno prima avevi il naso come Depardieu, a forma di panino, a culetto di neonato, il giorno dopo una trombettina con due buchi all’insù… Cos'è stata? La vita sana, che ti ha fatto diventare il naso così? Amica del gioco dell'oca dove l'oca non sono io… Ci vedi sull'umida fronte tatuato Gioconda? E come mai queste splendide labbra a culo di pollo? Con tanto di quel botulino che quando parli si muovono come quelle dei cammelli? «Oh... succhio molti grissini di crusca… ». Ma vedi di andare a pattinare su uno stagno di cacca ghiacciata, amore. Cerchi rimedio nella natura? Spero che tu incontri lo Yeti, allora. Poi vedi come ti pialla le ossa. Anch'io faccio lo stile di vita sano, ma mi spuntano dei solchi che neanche il Canale di Panama. Qua sulla fronte c'ho una ruga che sembra un colpo d'accetta. Se fai uno stile di vita sano le chiappe che toccavano terra di colpo le hai sulla nuca? Bevendo latte di soia ti si gonfiano le tette e ti viene una quarta? Ma cosa respiri? Elio? Che ti gonfia le bocce come due palloni delle giostre? Ma dì la verità… LA VERITÀ!! Sì. Mi sono sbotulata. E allora? Mi facevo orrore e mi son sparata una media di ialuronico, mi sono tronata di silicone da sola con la siringa per fare le bignole, mi son fatta rimontare come un transformer. Non è mica un problema… tu della tua faccia puoi fare ciò che vuoi. Quello che non sopporto è l'ipocrisia. Fine. Tanto si vede. Non è che quando vedi una rifatta dici: oh, che giovane... No, dici: che rifatta. Son le bugie che non reggiamo più. Quando chiedono alle soubrette come sono arrivate in tv e loro rispondono: «Una lunga gavetta…». No, amica.

Sei rotolata da un lenzuolo all'altro finché sei finita nel letto giusto. E per gli uomini uguale. L'avete vista l'intervista che ha fatto Emanuele Filiberto a Lapo Elkann per «Miss Italia»? Capolavoro. Il famoso meteorite destinato a cadere sulla terra avrei voluto che cadesse in quel momento esatto lì. E loro due fossero l'epicentro. Domanda di Fili a Lapo: «Che vizi hai?». Risposta del Lapone: «Mi mangio le unghie». Certo. Certissimo. Fortissimamente certo.

Chissà chi Kippah

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 01/10/2010

Mentre Bossi si scusa con i romani (li aveva chiamati «porci», ma era una battuta), Ciarrapico insulta gli ebrei. Non è facile star dietro al dibattito culturale del centrodestra italiano. Dai banchi austeri del Senato di cui fa parte (e questa davvero non è una battuta), il Ciarra della libertà si chiede se Fini abbia già ordinato la kippah, il copricapo ebraico. Non occorre un grande sforzo di esegesi: secondo un senatore della Repubblica nata dalla lotta al fascismo e a maggior ragione dal rifiuto dell’antisemitismo, gli ebrei vanno tutti accomunati al traditore per antonomasia, Giuda Iscariota. Neanche il cardinal Lefebvre nei giorni di luna piena si era mai spinto a tanto.

Come è triste dover parlare di queste persone e di questi argomenti. Però fino a quando si continuerà a considerare un esercizio di folklore lo scempio dei valori con i quali siamo cresciuti, che credevamo condivisi? E col tricolore bisogna pulirsi il sedere, e il Risorgimento fu un complotto dei poteri forti, e la Resistenza non parliamone, e la Costituzione è comunista, e Roma è porca e ladrona, e i neri puzzano, e gli ebrei tradiscono, e i rom attaccano il malocchio. Non so voi, ma io non lo trovo divertente. E neppure innocuo. Qualcuno dirà che certa gente ha sempre pensato certe cose, senza trovare il coraggio di dirle. Ecco, vorrei tanto sapere chi glielo ha dato, adesso, quel coraggio. Forse ci siamo distratti un attimo. Per favore, non distraiamoci più.