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venerdì 15 ottobre 2010

Di nuovo

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 15/10/2010

Di nuovo. Turna ura. Avete letto? In un circo in Ucrania un domatore mentre faceva il suo solito numero dei ciap è stato aggredito dai leoni che a momenti se lo pappano… L’han salvato per la pelle delle ginocchia e adesso son lì a ricucirlo come un patchwork. Ma la cosa bella sono stati come al solito i commenti… «Mamma mia poverino… che rischio… a momenti…». Ma come che rischio? A momenti cosa? Se ti vai a mettere nella gabbia dei leoni non è che puoi pretendere… Lo sai… Non è che ti infili in una gabbia di galline che al massimo ti scagazzano sul mocassino. No. Ti metti una bella tuta di lamé paiettata, inforchi la frusta e se sei un vero barbis provi pure a infilare la testa nella bocca di un re della foresta. Succede la stessa cosa anche coi toreri. Non so se avete notato… anche con loro poi la gente dice poverini quando il toro gli misura la febbre con uno di corni… Anche nei documentari della National Geographic quelli che mettono la testa dentro la bocca dei coccodrilli, si stupiscono se poi per uscire gli tocca fare tutto il coccodrillo in lunghezza e uscirgli dal derrière... Mai leoni vengono a romperti le palle a te? No. Stan lì con le loro carcasse di zebra e non ti considerano minimamente. I leoni poi li vedi che son già delle bestie con le balle girate di default. Non ridono mai… le scimmie ogni tanto almeno fan vedere i denti e fan quelle risatacce isteriche… ua... ua... ua… Ma i leoni ti guardano sempre dall’alto in basso come se stessero masticando una cacca. I leoni sono un po’ come Sgarbi. Che anche se è tranquillo sai che prima o poi gli partirà l’embolo. Ecco. Tra l’altro c’è una differenza tra Sgarbi e i leoni. I leoni 9 volte su 10 stanno tranquilli, Sgarbi si incazza di sicuro.

Che poi cosa fanno fare a ’ste povere bestie? Salire sulle sedie. Capirai… Tutto il casino, gabbie, grate, fallo passare di qui, fallo passare di là, rullo di tamburi, tutti nel circo ad aspettare e a sfracassarsi le cime di rapa nell’attesa che succeda qualcosa, per poi? Per farlo salire su un puff? Un seggiolone? Tut lì. Ma perché? Ma chissenefrega. Che tra l’altro si vede che al leone non gli va di salire da nessuna parte perché il domatore ce lo deve far saltar su con la frusta. Ma lascia stare i leoni e facci salire i politici, che di stare sulle poltrone son contenti. Ne prendi tre o quattro, Rutelli, Stracquadanio, Miccichè e Cicchitto e via. Prima ringhiano un po’, poi il domatore a calci nel sedere li fa salire, e loro poi stanno fino alla fine senza rompere l’anima.

La cosa più inquietante però, almeno per me, è che di questa cosa dei leoni esiste naturalmente il filmato su Internet, ed esiste perché un americano, presente tra il pubblico, ha filmato tutto con la sua videocamera. Ma pensa che elemento… Ma ti pare che mentre due leoni stan staccando parti del corpo a morsi e unghiate a un povero disgraziato tu filmi? Una persona normale urla, sviene, la telecamera gli cade, non so, se è un altruista cerca di buttarsi in pista per aiutare: quello no, aziona lo zoom e controlla l’inquadratura. E’ orribile. La vita ormai serve soprattutto per metterla su YouTube.

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