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sabato 31 luglio 2010

Mollare gli ormeggi

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 31/07/2010

Mi è venuta l’idea per un film, per un poema, per la copertina di un settimanale che fosse eccezionalmente stufo di mettere la solita anoressica di tendenza in copertina. Di più: l’idea per una cartolina di buone vacanze da spedire a tutti i lettori. La ambienterei nel Sud Italia, a Catania. Protagonista maschile, un agente di commercio di quasi cinquant’anni che chiameremo Rosario. Rosario Patané. Conosce una donna un po’ più giovane di lui ma non troppo, che non può chiamarsi che Grazia. Grazia Giandolfo. Rosario e Grazia si innamorano, si sposano e cominciano a coniugare insieme i verbi al futuro. Hanno un sogno: mollare gli ormeggi e navigare lontano dagli oggetti superflui, dalle convenienze sociali e dai rumori di fondo dei telegiornali.

Liberi, finalmente, dalle tossine accumulate in tanti anni di lavoro. E allora vendono. La casa, la macchina, gli elettrodomestici e anche tutti i vestiti, tranne un paio. Poi estinguono i conti in banca e col ricavato comprano il materiale che serve a Rosario per costruire la barca con cui faranno il giro del mondo. Eccoli sulla banchina del porto, in un pomeriggio d’estate, mentre salutano amici e parenti. Torneranno fra cinque anni e con i soldi della barca compreranno un terreno che hanno già adocchiato nella campagna etnea. Lì costruiranno una piccola casa per continuare a viaggiare, stavolta da fermi. Dentro se stessi. Mi sarebbe piaciuto avere un’idea così. Invece Grazia e Rosario esistono davvero. Sono partiti ieri dalla banchina del porto di Catania. Buon viaggio.

venerdì 30 luglio 2010

Le ore contate

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 30/07/2010

Una splendida notizia per i collezionisti di orologi. D’ora in poi, a Napoli, chi guiderà un motorino senza casco riceverà dal vigile, unitamente alla multa, uno swatch in regalo con la scritta «Senza casco ho le ore contate». Non è un monologo del compianto Massimo Troisi: a Napoli chi verrà sorpreso a guidare un motorino senza casco riceverà veramente in regalo un orologio. Ma non è geniale? Tu fai un’infrazione e io ti do un premio. E pazienza se ti do anche la multa (che quasi sicuramente non pagherai) e se l’orologio contiene una terribile minaccia intesa a responsabilizzare i minorenni (che sbianchetteranno la scritta per motivi scaramantici e venderanno l’orologio al mercato nero).

Considerate le dimensioni del fenomeno - a Napoli gli unici caschi in circolazione si trovano presso i parrucchieri per signora - coprire la richiesta di orologi richiederà uno sforzo industriale non indifferente. Ci tranquillizza sapere che la Regione Campania, cui si deve la brillante iniziativa, pagherà il conto senza problemi. Si è appena lamentata dei tagli di Tremonti, ma non lesinerà certo i soldi a un’opera di bene.

Personalmente sono orgoglioso di contribuire alla sua realizzazione col piccolo obolo delle mie tasse. Chiedo soltanto l’applicazione di un minimo di par condicio: ogni volta che a Torino lascio l’auto in sosta vietata, gradirei ricevere dal vigile un pacchetto di gianduiotti.

giovedì 29 luglio 2010

Il buon esempio

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 29/07/2010

Una sera d’estate, nell’unico ristorante di Agrigento affacciato sulla valle dei Templi irrompe la tipica famigliola italiana. La suocera, che incede elegantissima in testa al gruppo, dispensando a destra e a manca sguardi di sufficienza. La figlia, un po’ meno elegante ma altrettanto supponente. Due bambini griffati e coi capelli intrisi di gel che slalomeggiano fra i tavoli urlando. Chiude la fila il loro papà: esibisce una protuberanza all’orecchio a forma di telefonino. Sono in cinque, ma puntano diritti verso il tavolo con dieci coperti.

I bambini cominciano a litigare per l'assegnazione dei posti. Reclamano patatine e ketchup, poi si alzano. Il più piccolo esce dal ristorante, la cameriera lo acciuffa e lo riporta dalla madre, che nemmeno ringrazia. Il più grande riprende lo slalom fra i tavoli e cerca di afferrare le borsette delle signore, nel totale disinteresse dei suoi familiari. Solo quando il più piccolo si avvicina al carrello dei formaggi e tenta di asportare due formelle, il maître e la cameriera si permettono di interrompere la conversazione dei genitori, facendo presente che un carrello pieno di coltelli appuntiti potrebbe essere pericoloso per il tesoruccio caro. «Ma insomma, sono solo dei bambini», lo zittisce villanamente la madre. La moglie del lettore che ci ha raccontato l’episodio commenta a mezza voce: «Con questa educazione, chissà come cresceranno». Allora il maître le insuffla all’orecchio: «Purtroppo come il padre, signora: faranno anche loro i parlamentari».

mercoledì 28 luglio 2010

Granata da legare

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 28/07/2010

Quando il finiano Granata (bel cognome, vero?) ha attaccato gli affaristi del suo partito, il mio primo pensiero è stato: avrà pagato il bollo dell’auto? E i contributi della colf? Non mi sbagliavo. Ieri mattina su un giornale di destra campeggiava già il titolo «L’alfiere della questione morale è un baby pensionato con tre lavori». Ora, ammettiamo pure che Granata sia un baby pensionato con tre lavori di cui quattro in nero, otto amanti di cui nove trans e un procedimento presso la corte di Strasburgo per possesso di carote non in regola coi parametri Ue. Di più: ammettiamo che sia il capo della Spectre, il mostro di Firenze, il miglior amico di Corona. Cos’avrà mai a vedere tutto questo con le accuse che ha lanciato su Verdini e affini? Essere un baby pensionato lo rende meno credibile come censore? E’ dai tempi di Catone che non se ne trova più uno senza macchia. Ed è dai tempi di Mani Pulite che appena qualcuno grida «al ladro», i presunti «garantisti» non si occupano del ladro, ma di scovare magagne nel passato di chi lo denuncia.

Capirei se la perlustrazione dei fondali dell’animo umano fosse dettata dal desiderio evangelico di ricondurre «chi scaglia la prima pietra» sulla retta via. Mi sembra invece che le motivazioni siano un po’ meno nobili e si riducano a un messaggio classicamente omertoso: poiché avete tutti qualcosa da nascondere, è meglio che stiate zitti e vi facciate i fatti vostri, lasciando che gli altri si facciano i loro.

martedì 27 luglio 2010

Vivere senza moviola

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 27/07/2010

Da settembre nelle trasmissioni di calcio della Rai scomparirà la moviola. Invece di seppellire la decisione sotto il cumulo di cinismo che in Italia accoglie qualsiasi cambiamento («resisteranno una settimana, poi alla prima polemica torneranno a occuparsi di rigori e di labiali ») proviamo a chiederci se non sia un'occasione meravigliosa per recuperare il gusto del bello. Il bello è scomparso, se non dalla vita, sicuramente dalla tv. Anche dalla tv che si occupa di calcio. I gesti tecnici eleganti (uno stop, un passaggio di prima) vengono mostrati di sfuggita e solo se offrono il destro a qualche polemica. Mentre di un fuorigioco sospetto vengono offerte repliche infinite sotto diverse angolazioni, e gli esperti ne discutono in studio come se il calcio fosse tutto lì. Ma il calcio di cui ci siamo innamorati in un giorno lontano è un'altra cosa. Non è Maradona che fa gol di mano agli inglesi, ma Maradona che nella stessa partita ne dribbla otto, di inglesi, prima di tirare e fare gol.

Penso al bambino che ero, e che sono, davanti alla tv: se guardo dribbling e rovesciate, mi si apre istintivamente la bocca come di fronte a un dolce e mi viene immediatamente la voglia di prendere la palla nascosta nello sgabuzzino e di provarci anch'io. Ma se lo stesso bambino deve sorbirsi tre ore di immagini e chiacchiere intorno a un gesto sleale vivisezionato in ogni sua stortura, spenta la tv non aprirà nessuno sgabuzzino e a letto non sognerà di essere un grande campione capace di meraviglie, ma un grande vittimista lamentoso e vendicativo.

lunedì 26 luglio 2010

Strategia della pensione

da spinoza.it

Recenti indagini hanno svelato l’esistenza di un’associazione con fini politici che agisce nella completa oscurità: il Pd.

I sospetti gravano su Verdini, coordinatore Pdl. Il primo a cui si pensa è sempre il maggiordomo.

Verdini starebbe mettendo su una nuova P2. La vecchia si è un po’ adagiata sugli allori, da quando è al governo.

Indagati anche Dell’Utri e Cosentino. Cominciavo a preoccuparmi.

Dopo la condanna per mafia, Dell’Utri accusato di corruzione e loggia segreta. Un uomo che ha saputo reinventarsi.

Fra qualche anno in molte città ci saranno delle targhe con su scritto “Qui Marcello Dell’Utri non si incontrò con nessuno”.

Ghedini: “Berlusconi non è Cesare”. Ha solo in testa un’idea meravigliosa.

Sulla P3 è terremoto giudiziario. Pare che stanotte abbiano intercettato Travaglio che rideva.

Berlusconi sminuisce la nuova P2: “Sono solo quattro pensionati, quattro sfigati”. Anche il mio mister mi criticava per farmi impegnare di più.

Berlusconi: “Chi vota la sfiducia a Cosentino è fuori dal Pdl”. E dovrà trovarsi un altro clan.

(Accusato di legami con la camorra, Cosentino si è dimesso da sottosegretario. Con due lavori non trovava mai tempo per sé)

Berlusconi critica l’arresto di Flavio Carboni: “Non si incarcera un uomo di 78 anni”. Potrebbe stancarsi e parlare.

È morta la vedova di Aldo Moro. Dio ha imposto la linea della fermezza.

Radio Vaticana si difende dalle accuse sulle antenne: “Il nesso tra tumori e onde elettromagnetiche non è scientificamente dimostrato”. Guarda un po’ chi è tornato strisciando.

Arriva il documento per i rom. Senza campi da riempire.

Celebrazioni di via D’Amelio: presenti cariche dello Stato. Proprio come allora.

Vandalismo a Palermo: distrutte le statue di Falcone e Borsellino. Ora però assomigliano incredibilmente agli originali.

Libero compie dieci anni. L’ho letto sulla medaglietta.

* * *
autori: fontamas, serena gandhi, eppye, tacone, misterdonnie, mestmuttèe, asc, alexfor, mamadami, 3civette, richi selva, venividiwc, trovatarli, cityman, cagnazz, puccio di luce, azael, lorberto e gabbbbro.

venerdì 2 luglio 2010

La notizia arcimbolda

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 02/07/2010

Veniamo alla notizia arcimbolda, alla picassa, alla notizia degà… Un plauso vero all'ideatore della nuova pubblicità del Saratoga, quello del silicone sigillante. Allora: io capisco, che i creativi della pubblicità quando è arrivato il signor Saratoga a chiedere di fargli uno spot sul suo sigillante si saran sentiti le balle in gola. C'è stato un esodo generale. Son passati tutti sotto le porte come i ragni. Perché con un sigillante, cosa ti inventi? Cosa fai? Arca di Noè che perde, Noè che sigilla, le capre e gli gnu che fanno la ola…? Un ministro che sigilla l'idromassaggio di una beauty farm piena di bonazze dicendo «e con Saratoga… niente più fughe, solo più fi...»? No. Tra l'altro questa volta si pubblicizza una vernice. Lo spot comincia facendo vedere una gnocca su un terrazzo che vernicia. Che cosa? La ringhiera? Un dondolo? No. Una gabbia. Un gabbione enorme. Una bestia di gabbia che non si capisce cosa vogliano metterci dentro. Uno struzzo… King Kong.. un Avatar… Comunque. Posto che uno sul terrazzo abbia una gabbia alta due metri, questa qua come vernicia? Vestita di bianco e con un giro di perle. Insieme a una amica che vernicia anche lei ma in piedi su una sedia, con un gambino all'insù, le autoreggenti e i tacchi a spillo. Che più che essere una brava imbianchina tutto fa presumere che abbia anche altri talenti. Anzi strano che il pennello lo tenga in mano e non coi glutei perché a questo punto ci poteva anche stare. Comunque.

Mentre ’ste due ammiccano come due viados in cerca di clienti, arriva lui. Il pezzo forte dello spot. Un gargagnano con la vestaglia nera che guarda ’ste due mentecatte, e dice l'unica cosa pirla che poteva dire: «Cosa state facendo?». Notasi che son tutte due lì che spennellano, tra l'altro di verde cravatta di Cota… Non è che puoi sbagliarti e pensare che stiano facendo le costine alla griglia. E lei, la moglie, invece di rispondergli «Cosa minchia vuoi che stia facendo, con un pennello e la vernice, mungo i tori?», gli risponde con un sorrisino da Gioconda: «Sto verniciando e Giovanna mi aiuta…». E lui: «Brava, Giovanna… brava…», con la faccia di uno che vernicerebbe Giovanna ma non col Saratoga, sfregandosi il labbro con il pollice come un tronista di Maria. Finale. Primo piano sulla serratura, dettaglio del buco. Che non voglio pensare.

Ora. Mi rivolgo ai creativi di quella pubblicità: da uomo a uomo. Muso a muso, tête-à-tête, tetta a tetta come dicono i francesi. Qual è il messaggio? Che i lavori migliori sono quelli che si fanno sopra una scala, così gli uomini possono guardarti il derrière? Che ne dite di provare una volta, solo per sfizio, a fare una pubblicità senza le donne nude, mezze nude o smutandate? Lo so, per voi è impossibile perfino immaginarlo, è come dire a un merlo di andare in bici, e convincere un delfino a nuotare a rana: è contro natura… però provateci… Certo, di fronte a un silicone, una vernice, o per dire ad un pelacarote, la mente va subito alla jolanda, lo so. Ma potete anche scegliere di usare un cavallo, un'orchestra di criceti, dei fiorellini, un fungo parlante. Siete persino riusciti a fare la pubblicità alle caramelle con un delfino e un pirla: la fantasia non vi manca.

giovedì 1 luglio 2010

Dell'Utri

Da spinoza.it

Marcello Dell’Utri condannato a sette anni per i suoi rapporti con la mafia. Vergognoso: non sono neanche la metà di quelli che stiamo scontando noi per lo stesso motivo.

Dell’Utri sarebbe stato il referente al nord di Cosa Nostra fino alla fondazione di Forza Italia. Poi manco una cartolina.

Pare che il senatore intrattenesse rapporti con mafiosi molto influenti. E anche in Sicilia conosceva dei boss.

Molti quotidiani hanno titolato “Ridotta la condanna a Dell’Utri”. Che è un po’ come titolare “23 maggio 1992: danneggiata l’autostrada Palermo-Capaci”.

Minzolini fa montare un servizio su Dell’Utri riuscendo a non pronunciare mai la parola “condannato”. Questa volta doveva esserci di mezzo una scommessa.

(Al Tg1 hanno parlato così bene di Dell’Utri che ho pensato fosse morto)

Dell’Utri: “Berlusconi avrebbe voluto testimoniare a mio favore, ma gli sconsigliai di venire in tribunale”. Per un processo così importante neanch’io vorrei uno all’esordio.

L’appello riduce di due anni la pena di Dell’Utri: esulta Capezzone, appena tornato dai festeggiamenti per il pari con la Nuova Zelanda.

Ora si attendono le motivazioni della sentenza. Da Dell’Utri.

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autori: richi selva, faberbros, orio, perofico, frandiben, serena gandhi e the genius.