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venerdì 2 luglio 2010

La notizia arcimbolda

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 02/07/2010

Veniamo alla notizia arcimbolda, alla picassa, alla notizia degà… Un plauso vero all'ideatore della nuova pubblicità del Saratoga, quello del silicone sigillante. Allora: io capisco, che i creativi della pubblicità quando è arrivato il signor Saratoga a chiedere di fargli uno spot sul suo sigillante si saran sentiti le balle in gola. C'è stato un esodo generale. Son passati tutti sotto le porte come i ragni. Perché con un sigillante, cosa ti inventi? Cosa fai? Arca di Noè che perde, Noè che sigilla, le capre e gli gnu che fanno la ola…? Un ministro che sigilla l'idromassaggio di una beauty farm piena di bonazze dicendo «e con Saratoga… niente più fughe, solo più fi...»? No. Tra l'altro questa volta si pubblicizza una vernice. Lo spot comincia facendo vedere una gnocca su un terrazzo che vernicia. Che cosa? La ringhiera? Un dondolo? No. Una gabbia. Un gabbione enorme. Una bestia di gabbia che non si capisce cosa vogliano metterci dentro. Uno struzzo… King Kong.. un Avatar… Comunque. Posto che uno sul terrazzo abbia una gabbia alta due metri, questa qua come vernicia? Vestita di bianco e con un giro di perle. Insieme a una amica che vernicia anche lei ma in piedi su una sedia, con un gambino all'insù, le autoreggenti e i tacchi a spillo. Che più che essere una brava imbianchina tutto fa presumere che abbia anche altri talenti. Anzi strano che il pennello lo tenga in mano e non coi glutei perché a questo punto ci poteva anche stare. Comunque.

Mentre ’ste due ammiccano come due viados in cerca di clienti, arriva lui. Il pezzo forte dello spot. Un gargagnano con la vestaglia nera che guarda ’ste due mentecatte, e dice l'unica cosa pirla che poteva dire: «Cosa state facendo?». Notasi che son tutte due lì che spennellano, tra l'altro di verde cravatta di Cota… Non è che puoi sbagliarti e pensare che stiano facendo le costine alla griglia. E lei, la moglie, invece di rispondergli «Cosa minchia vuoi che stia facendo, con un pennello e la vernice, mungo i tori?», gli risponde con un sorrisino da Gioconda: «Sto verniciando e Giovanna mi aiuta…». E lui: «Brava, Giovanna… brava…», con la faccia di uno che vernicerebbe Giovanna ma non col Saratoga, sfregandosi il labbro con il pollice come un tronista di Maria. Finale. Primo piano sulla serratura, dettaglio del buco. Che non voglio pensare.

Ora. Mi rivolgo ai creativi di quella pubblicità: da uomo a uomo. Muso a muso, tête-à-tête, tetta a tetta come dicono i francesi. Qual è il messaggio? Che i lavori migliori sono quelli che si fanno sopra una scala, così gli uomini possono guardarti il derrière? Che ne dite di provare una volta, solo per sfizio, a fare una pubblicità senza le donne nude, mezze nude o smutandate? Lo so, per voi è impossibile perfino immaginarlo, è come dire a un merlo di andare in bici, e convincere un delfino a nuotare a rana: è contro natura… però provateci… Certo, di fronte a un silicone, una vernice, o per dire ad un pelacarote, la mente va subito alla jolanda, lo so. Ma potete anche scegliere di usare un cavallo, un'orchestra di criceti, dei fiorellini, un fungo parlante. Siete persino riusciti a fare la pubblicità alle caramelle con un delfino e un pirla: la fantasia non vi manca.

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