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martedì 27 luglio 2010

Vivere senza moviola

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 27/07/2010

Da settembre nelle trasmissioni di calcio della Rai scomparirà la moviola. Invece di seppellire la decisione sotto il cumulo di cinismo che in Italia accoglie qualsiasi cambiamento («resisteranno una settimana, poi alla prima polemica torneranno a occuparsi di rigori e di labiali ») proviamo a chiederci se non sia un'occasione meravigliosa per recuperare il gusto del bello. Il bello è scomparso, se non dalla vita, sicuramente dalla tv. Anche dalla tv che si occupa di calcio. I gesti tecnici eleganti (uno stop, un passaggio di prima) vengono mostrati di sfuggita e solo se offrono il destro a qualche polemica. Mentre di un fuorigioco sospetto vengono offerte repliche infinite sotto diverse angolazioni, e gli esperti ne discutono in studio come se il calcio fosse tutto lì. Ma il calcio di cui ci siamo innamorati in un giorno lontano è un'altra cosa. Non è Maradona che fa gol di mano agli inglesi, ma Maradona che nella stessa partita ne dribbla otto, di inglesi, prima di tirare e fare gol.

Penso al bambino che ero, e che sono, davanti alla tv: se guardo dribbling e rovesciate, mi si apre istintivamente la bocca come di fronte a un dolce e mi viene immediatamente la voglia di prendere la palla nascosta nello sgabuzzino e di provarci anch'io. Ma se lo stesso bambino deve sorbirsi tre ore di immagini e chiacchiere intorno a un gesto sleale vivisezionato in ogni sua stortura, spenta la tv non aprirà nessuno sgabuzzino e a letto non sognerà di essere un grande campione capace di meraviglie, ma un grande vittimista lamentoso e vendicativo.

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