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giovedì 1 aprile 2010

Figli e Papi

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 01/04/2010

Riemergo da quarantotto ore di influenza e salotti tv, ma da uno dei due virus non mi sono ancora ripreso. Tralasciando il fenomeno paranormale di Bondi (a un certo punto era contemporaneamente su tre canali con tre cravatte diverse), ho assistito all’esordio del lungo-ripetente Renzo Bossi, intervistato dopo la sua nomina a consigliere lombardo sull’onda di 10.000 preferenze (tutti ex compagni di classe). A telecamere riunite ha annunciato con la giusta gravità che Milano «è una delle città simbolo della Lombardia». L’elenco delle altre, unitamente a quello dei fiumi e alla superficie della regione in chilometri quadrati, sarà oggetto di una prossima dichiarazione.

Il più spiritoso è stato Bersani. Ha detto che i voti alla Lega erano una protesta contro Berlusconi. Nessuno ha avuto il coraggio di chiedergli come mai gli avversari di Berlusconi avessero votato per il suo alleato, invece che per il Pd. Quasi altrettanto spiritosa la signora Bresso: sosteneva di aver perso il Piemonte per colpa di Grillo. E noi che pensavamo fosse colpa di chi non ha saputo rassicurare, motivare, coinvolgere gli elettori di Grillo (e molti altri). Ovunque si è parlato della necessità di un Papa straniero, cioè di un leader della sinistra che abbia l’indiscutibile vantaggio di non essere iscritto al Pd. Scartato Vasco Rossi, impegnato in tournée, il nome più ricorrente resta Nichi Vendola, a patto che per le politiche del 2013 il centrodestra sostituisca Berlusconi con Rocco Palese. Un’ipotesi che gli strateghi democratici non si sentono affatto di escludere.

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