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martedì 12 gennaio 2010

Juve: che fare?

Direi che la situazione attuale della Juventus sia perfettamente descritta da questo post di chinaski77. Altre aggiunte sarebbero superflue...

tramite Come diventare il mio cane di chinaski77

L’Inferno

Ho visto la partita dell'Inter, ieri sera, e il mio commento tecnico è: ha fatto cagare.



Non lo leggerete sui giornali, perché sui giornali i commentatori sportivi non possono scrivere che una squadra “ha fatto cagare”, devono piuttosto trovare delle perifrasi eleganti ed equilibrate, ma è così, lo ha fatto, e l’espressione migliore rimane quella lì e il giorno che la Gazzetta dello Sport titolerà L’INTER FA CAGARE MA VINCE! io penserò che con tutta probabilità sono morto e ora sono in una specie di paradiso personalizzato (ah, no, che dico? Nel mio paradiso personalizzato la Gazzetta titolerebbe L’INTER FA CAGARE E INFATTI PERDE 5-4 AL NOVANTANOVESIMO CON GOL DI MANO DELL’ARBITRO IN FUORIGIOCO!).
In qualità di gufo professionista, ho visto un numero discreto di partite dell’Inter, in questi anni, e devo dire che l’Inter fa spesso cagare, desta impressione il fatto che stia vincendo tutti questi scudetti, anche se poi, in qualità di supporter professionista, vedo un numero discreto (diciamo tutte) di partite della Juve, che sarebbe l’antagonista principale o quasi, e la sorpresa scompare. Per dire: l’Inter, pur facendo cagare come “collettivo” e come “espressione di gioco”, ogni tanto tira in porta, che, per chi non lo sapesse, è una specie di condicio sine qua non per fare gol. La Juve, invece, fa cagare e non tira in porta. Giuro. Cambiano allenatore, che cambia modulo, che poi torna al modulo dell’allenatore di prima per non farsi cambiare a sua volta, cambiano giocatori, gli cambiano ruolo, cambiano la maglia di trasferta, cambiano tutto ma nessuno si ricorda di dire a qualcuno che si dovrebbe anche tirare in porta. E infatti non tirano. Mi immagino Ferrara che spiega un nuovo schema ai giocatori:
“Allora, tu vai in profondità, lui scatta al centro, tu invece ti inserisci qui, passi la palla a lui, intanto tu copri lo spazio e tu invece attacchi lo spazio…”
“Che cazzo significa attaccare lo spazio, mister?”.
“Eh? Non lo so.”
“Ok”.
“Dicevo: tu allora passi a lui che si inserisce, tu fai una diagonale, lui intanto fa un triangolo…”
“Scusi, mister, che tipo di triangolo?”.
“Scaleno. E alla fine crossi sul primo palo per lui o la dai rasoterra indietro per lui. Tutto chiaro?”.
“Sì, mister, e poi?”.
“Poi?”.
“Sì. Poi?”.
“Non saprei. Ho saltato l’ultima lezione del corso perché dovevo accompagnare mia moglie dall’oculista. Boh. Poi toccherà a loro,credo. Bene. Tutto chiaro?”.

E così, il gioco della Juve è una paludosa e infinita trama di passaggi rasoterra sterili o di lanci lunghi sbagliati senza che a nessuno venga mai in mente di tirare in porta. L’Inter, almeno, ogni tanto tira.
Veramente non avrei dovuto né voluto guardare Inter-Siena, perché era una vittoria dell’Inter annunciata, e infatti mi ero ripromesso, come al solito, di guardarla fino all’uno a zero dell’Inter e poi mi sarei dedicato alla lettura del buon David Foster Wallace (un mondo nel quale David Foster Wallace si è suicidato mentre Fabio Volo sta benissimo e il suo libro è in cima alle classifiche mi fa capire quanto io sia irrimediabilmente vivo e, se sono morto, come questo non sia – no, decisamente non è – il mio paradiso personalizzato), ma poi, quando ho acceso il televisore, era il Siena a vincere uno a zero, non l’Inter, e allora, pur sapendo che il vantaggio del Siena non sarebbe durato più di cinque o sei minuti, mi sono messo lì e l’ho guardata e, bene, il vantaggio del Siena non è durato più di cinque o sei minuti, ok, ne hanno preso anche subito un altro, ma poi, siccome l’Inter dopo essere passata in vantaggio si è rimessa a fare cagare anche più del solito, il Siena ha segnato di nuovo e, nel secondo tempo, di nuovo ancora, tanto che all'ottantottesimo l’Inter perdeva più che meritatamente per tre a due e a quel punto io avrei dovuto spegnere la televisione come faccio sempre quando sul finire di una partita l’Inter è in svantaggio o anche solo in pareggio, spegnere il televisore e dare mentalmente per scontato che l’Inter avrebbe vinto, pareggiato, rimontato eccetera, avrei dovuto calarmi come sempre nella condizione psicologica di un risultato diverso dal risultato effettivo, perché tutti sanno che l’Inter degli ultimi anni è così, è per questo che i suoi tifosi la chiamano “Pazza Inter”, perché prima fa cagare e perde, e poi, non si sa come, pareggia e vince, lo sanno tutti.
E invece ho commesso l’Errore e, devo ammetterlo, anche se solo per una minuscola frazione di secondo, ci ho creduto. Ho persino immaginato un quarto gol del Siena, a dire il vero. Magari un quinto (L’INTER FA CAGARE E INFATTI NE PRENDE CINQUE E MOURINHO AMMETTE: “HO PERSO PERCHÉ SONO SCARSO”).
Sull’incredibile gol di Sneijder su punizione all’ottantottesimo, ho cambiato canale. Nota: Sneijder aveva fatto un gol incredibile su punizione anche nel primo tempo. Diego, ho pensato, where art thou? Mi fa ridere pensare che i dirigenti della Juve abbiano impiegato sei anni a comprare Diego, l’abbiano seguito da sempre, da quando era al Werder, da quando era al Santos, da quando era all’asilo, da quando non era nato; andavano dalla futura madre di Diego e, sfilandosi i pantaloni, le dicevano “Allora? Quando lo facciamo questo trequartista brasiliano che rivoluzionerà il gioco d’attacco della Juventus?”. Poi, finalmente, dopo trent’anni di osservazione e di corteggiamento, finalmente prendono Diego e, sorpresa, fa schifo. All’Inter, invece, quando mancano cinque minuti alla chiusura del mercato dicono “Ci serve un… trequartista” e mentre lo dicono passa di lì Sneijder che sta facendo shopping a Milano e che non ha nessuna intenzione di trasferirsi all’Inter ma loro intuiscono che lui è l’uomo giusto e, chissà come, lo convincono, e lo inseriscono nei complicati schemi di Mourinho (ah, no, dimenticavo, quest'anno sono più complicati) e, magia, è lui il fottuto Diego! Corre, passa, dribbla, inventa e, Madre del cielo, tira! Tira sassate micidiali e segna. Tira punizioni a effetto e segna. Scoreggia e segna! Non è nemmeno in campo e segna. Alle-fottuta-luja!
Lì, ho cambiato canale. Ho cambiato canale perché non avrei potuto reggere il quattro a tre al novantatreesimo.
Che, puntualmente, è arrivato. Infatti, dopo qualche minuto, giro canale di nuovo, pensando di vedere tre a tre là in alto nell'angolino dello schermo, e, invece, vedo l'Inferno (ma allora io sono morto): gente nuda, gente pazza, mani alzate, pugni alzati, cuscinetti, facce deformate, capelli strappati, bambini lanciati in aria mescolati dal vento ricaduti in braccia di padri diversi ehi quello è mio figlio e lei ha il mio ma chi se ne frega siamo tutti parte di un’unica grande famiglia nerazzurra facciamo lo scambio. Insomma, la bolgia (quattro a tre al novantesimo in rimonta. E io stasera mi devo guardare Diego che tira una punizione e fa gol con la pantofola).
Rigiro subito canale, ma tanto ormai l’ho visto, ho la faccia spiritata di Samuel nudo che esulta impressa a fuoco nel cervello. Non esultava a caso. Guardava dritto in camera. Guardava me.
Allora ho deciso di non guardare più una partita dell'Inter: mi dichiaro sconfitto. Guarderò Inter-Chelsea e guarderò Chelsea-Inter, nudo, con i pop-corn, la vaselina e tutto, e se l’Inter verrà eliminata, bene, riprenderò a gufare, se invece passerà il turno non guarderò più una partita dell’Inter, definitivo, mi limiterò a leggere sui giornali della trionfale cavalcata in campionato e in Champions e quando l’Inter perderà una partita, io mi metterò sul divano con pop-corn, vaselina e tutto e mi guarderò la replica, e quando vincerà io andrò a leggere David Foster Wallace, che fa bene all'intelligenza.

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