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venerdì 14 maggio 2010

Le due code

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 14/05/2010

Centinaia di interisti sono già in coda davanti a una banca di Milano per acquistare i cinquemila biglietti della finalissima di Champions in vendita da sabato mattina alla modica cifra di 225 euro. Chi non ama il calcio scuoterà la testa, «o tempora o mores». Chi lo ama e non ha la sua squadra in finale di Champions, la scuoterà lo stesso, ma per altri motivi. Non c'è dubbio che affiora un mondo, in quella coda. Il primo a presentarsi con tenda e brandina è stato un disoccupato: categoria purtroppo emergente e dotata di tempo libero. Il secondo un cinese che vive in Olanda e va pazzo per l'Inter: quando si dice la globalizzazione. Il terzo un italiano di minoranza: ha stilato su un foglio la lista delle precedenze per evitare il classico effetto-serpentone di tutte le code nostrane, dove c'è sempre uno che ti passa davanti e poi dice: non mi ero accorto che ci fosse una fila.

Questa coda di sfollati mi sembra di gran lunga più dignitosa dell'altra, che la Casta sta srotolando da alcuni giorni con telefonate e messaggi a dirigenti e sponsor, per approdare a un biglietto gratuito o comunque acquistabile senza mescolarsi al volgo. Già si è scritto di consiglieri del Comune di Milano dotati di regolare tagliando per amici e congiunti. Chissà se esiste un Anemone interista che regala biglietti ai potenti in cambio di favori. Gira voce, ma si tratta sicuramente di una malignità, che un noto politico raggiungerà il Bernabeu con un elicottero della Protezione Civile per assistere alla finale a sua insaputa.

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