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venerdì 21 maggio 2010

Calamite magiche

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 21/05/2010

Mi tocca. Torno al mio elemento. Torno al focolare, alla materia grassa, al fango primordiale della comicità svaccona, torno alla notizia idiota che, trattata da me, non può che peggiorare. Novità per tutti i walterini d’Italia. D’ora in avanti chi ha problemi di decollo dell’arnese, di consistenza dell’attrezzo, insomma chi non sa come far decollare il suo modellino miniaturizzato, c’è la calamita. Sì. La calamita da walter. E’ un nuovo ritrovato. Vi dico anche come si chiama. Segnatevelo. Che male c’è? Non è mica vergogna, se ti resta molle come una acciuga sott’olio... Si chiama Vigor. Più o meno come la marca dei cicles. Anche facile da ricordare. Se ce l’hai come un buble gum prendi Vigor. Di cosa si tratta. Spiego l’ambaradan. Tu, maschio che soffri di caduta libera, maschio che hai spesso il walter che fa bungee jumping, tu maschio che vorresti che ti saltasse fuori dalle mutande il lupo cattivo e invece si affaccia pollicino, basta che ti sistemi all’attaccatura delle orecchie due piccole calamite e per magia il walter ti diventa di ferro e si solleva. Come il ponte levatoio dei castelli. Senti anche il rumore: Sradadadadan...

Sì, perché pare che nell’orecchio ci siano dei punti magici che si possono stimolare per guarire da un sacco di malattie compreso lo smollacchiamento del joystick. Insomma, la calamita cosa fa? Attiva dei neurotrasmettitori che mandano l’impulso al Grande Fratello che entra in nomination. Si solleva come Polifemo quando lancia i massi a Ulisse. E tu maschio non dovrai mai più gridare alla tua donna: Buttati che è morbido! Però attenzione: non è che devi metterti la calamita prima di fare il ciupa dance, prima della performance... Anche perché non sarebbe carino. Tu inviti a cena una, lei vede le calamite e capisce subito che aria tira. Certo, le puoi sempre dire: «Amore per questa serata importante ho pensato di mettere gli orecchini di mia madre...», ma poi lei si preoccupa ancora di più. No, tu ti devi caricare prima. Come se fossi un telefonino. Ti metti in carica le orecchie come si fa per il cellulare. Minimo 20 minuti e ti dura 4 ore, massimo 60 minuti e l’effetto dura 14 ore. Giuro che è tutto vero. Nei casi più difficili ci vogliono due magneti da motore marino, che pesano sui quaranta chili l’uno. Ma scusa, mi chiedevo, se per far risorgere il geco albino ti metti i magneti nelle orecchie, per guarire dalla otite ti implacchi due calamite sugli amici di Maria? Vedrai che ci sarà gente che si farà fare delle calamite enormi.

Si, perché voi maschi siete così. Non vi basta mai. Dovete avere la macchina più lunga, l’orologio più grosso e le calamite più enormi. Peccato che poi ci andremo di mezzo sempre noi. Perché passeremo da un estremo all’altro. Dal nulla cosmico, alla tempesta magnetica. Capace che per strafare teniate poi i magneti in carica nelle orecchie per due settimane. Così poi dalle mutande vi parte un manico di rastrello che vi prende in fronte e andate giù come salami. Messi ko dal vostro stesso pralinato ducale.

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