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lunedì 14 giugno 2010

Per fortuna che iniziano i mondiali

tramite lastampa.it - Il pensiero debole di Luciana Littizzatto del 11/06/2010

Per fortuna che iniziano i mondiali l'11 giugno. Si tira avanti fino all'11 luglio, il calcio si gioca in 11 e a noi donne cresce l'undicesimo dito, quello che vi metteremmo volentieri in un occhio. Trenta giorni di fulgido scassamento di balle. Sì perché quando ci sono i mondiali vi parte l'embolo, vi foderate al divano e non vi schiodate più. Son già settimane che in tv fan vedere le partite vecchie, è già di nuovo in giro Italia Germania 4 a 3. Bella eh? Bella partita. Bellissima. Peccato che adesso ci abbia un po', lo dico con rispetto e stima grande, affettato il walter a fette sottilissime come il San Daniele. E' come vedere la milionesima replica della principessa Sissi. Vorresti spararti.

Ma la roba brutta è che voi maschi dominanti ’ste partite ve le vedete tutte. Mica solo l'Italia. Vi vedete anche Serbia-Ghana. Non sapete neanche dov'è il Ghana, non avete mai capito la differenza fra Serbia e Bosnia, ma se giocano a pallone, vi interessano. E se giocano alle 3 di notte vi puntate la sveglia per vederle. Poi la sveglia parte, voi non la sentite, ma la sentiamo noi che la pallonata ve la tireremmo volentieri alla Zinedine Zidane negli zebedei. Tra l'altro ho scoperto una cosa che mi ha fatto molto ridere. Che il portiere della squadra del Cracovia sapete come si chiama? Merda. Di cognome. Lucasz Merda. Lo potrebbe comprare il Real Madrid che si è già comprato Kakà, e quindi è già nel ramo rifiuti corporei… magari porta anche fortuna. Uno fa l'augurio a inizio partita: Merda! Lui si gira e gli altri: Pem! Goal! Se fai un fallo sul portiere puoi sempre dire ho pestato una… Sembra brutto da dire ma in polacco, quella parola lì non vuol dire niente. Per i polacchi son cinque lettere a caso, come i nomi dei mobili dell'Ikea. Tra l'altro potrebbe anche starci, tra la cassapanca Lapola e l'abatjour Trunfa, un divano M. Secondo me però all'Ikea c'è proprio una commissione apposta che controllache ’ste combinazioni di lettere non vogliano dire una mazza in nessuna lingua. Ci deve essere uno, che si tiene aggiornato su tutto il nostro turpiloquio, e poi come vede che Testadiminchia noi lo usiamo per insultarci, fanno a meno di chiamare così il comò.

Comunque adesso c'è un po' la moda dei nomi a caso dei prodotti. Come i nomi delle cialde della macchinetta del caffè di Clooney. Tu metti nella macchinetta sto cappellino ripieno di caffè e prit ti sbuca fuori un caffè dall'aroma sempre diverso. Tutti buonissimi per carità. Ma i nomi? Ne vogliamo parlare? Vuoi dare un nome a ogni cialda? Perfetto. Fallo. Ma che abbia un senso, però. Non ’sti nomi a capocchia: Vivalto, Volluto, Finezzo, Fortisio, Livanto… Ma chi li inventa ’sti nomi? Luca Giurato? Ma gli ideatori di ’sti nomi portatemeli a benedire, aiutateli con dei logopedisti… Vivalto Fortisio e Finezzo? E Stramasso, Spetazzo e Galoscio no? Adesso senti dialoghi del tipo: Gianroberto, ti faccio un caffè? Sì, un Trombonio in tazza grande grazie. A dire il vero ce n'è uno con un nome normale: Roma. Che tu pensi: lo faranno a Roma…no. Lo coltivano in America centrale… Allora cosa lo chiami Roma a fare? Potresti anche chiamarlo Pinerolo… tanto è uguale. D'altronde la macchinetta si chiama Nespresso. Non espresso, troppo facile. Nespresso con la negazione davanti. Se attecchisce ’sta moda qua di mettere una enne davanti ai prodotti siam rovinati: avremo la naranciata, la ncoca e il ntè.

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