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lunedì 8 febbraio 2010

Senza mezzi termini

da spinoza.it

Scritto da stark, van deer gaz, fedgross, kutavness, blepiro, francesco cocco,venividiwc, creale, demerzelev, alexfor, milingopapa, paul olden, serena gandhi e asc.

Marchionne vuol chiudere Termini Imerese. Per rappresaglia gli operai minacciano di riprendere la produzione della Duna.

(Nel 2009 la Fiat ha perso 800 milioni di euro. Le prossime felpe avranno le toppe)

La perdita include 600 milioni derivanti da ‘oneri atipici’. Anche se a Termini Imerese preferirebbero essere chiamati ‘lavoratori’.

Comunque Marchionne è un grande manager. Chi altro avrebbe saputo gestire la crisi potendo contare sulle sue sole forze, ecoincentivi, rottamazioni, cassa integrazione e sussidi governativi?

(Non si può mettere in croce Marchionne. O almeno non nel posto centrale)

A Montecitorio, intanto, Bersani ha incontrato i lavoratori Alcoa, che hanno ascoltato pazienti le sue richieste.

In agitazione gli operai a rischio licenziamento. Si consoleranno con l’approvazione del legittimo impedimento.

(Gli operai di Termini vorrebbero restare nel ramo automobilistico. Ma anche quello dei lavavetri è un settore in crisi)

Il Papa sulla Fiat: “Ho a cuore l’occupazione”. Della Polonia.

Ratzinger: “Sia fatto il possibile”. Neanche lui crede più nei miracoli.

Scajola fa sette proposte per la Fiat di Termini. Sei delle quali contengono la parola “chiusura”.

Si cerca la trattativa con Ikea: niente da fare per lo stabilimento, ma ogni operaio riceverà una candela profumata.

In alternativa, Termini Imerese potrebbe diventare una fabbrica di auto ecologiche. L’ideale sarebbe un modello cha va ad aria fritta.

L’azienda spiega le ragioni dello stop con un telegramma. Non credevo che la situazione fosse così critica.

Montezemolo: “Mai ricevuto un euro dallo Stato. E la Multipla è splendida!”.

“Da quando ci siamo noi, la Fiat non ha avuto un soldo dallo Stato”. Gli incentivi erano solo un sostegno morale.

Nel frattempo in Puglia aumenta l’occupazione. Delle panchine al parco.

Scajola: “La fase peggiore della crisi è alle nostre spalle”. E si prepara a doppiarci.

La Fiat ha un futuro. Licenzieranno.

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