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venerdì 19 febbraio 2010

L'onorevole Sniffa

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini il 19/02/2010

Il sottosegretario Giovanardi ha reso noto il sottoesito della sua sottoiniziativa: degli oltre duecento parlamentari che si sono sottoposti all’esame del capello, soltanto uno è risultato positivo alla cocaina. Una percentuale piuttosto bassa, che qualora venisse riscontrata anche fra i settecento che hanno evitato la prova, confermerebbe la distanza fra la casta politica e il Paese reale. L’aspetto più buffo e desolante di una vicenda nata nel nome della Dea Trasparenza è che l’identità dell’unico reprobo non verrà resa nota. Resta da capire perché il cocainomane abbia accettato di fare il test. Al riguardo esistono tre piste, pardon, tre scuole di pensiero.

La prima è quella del complotto: l’onorevole Sniffa è puro come un giglio ma, un attimo prima dell’esame, due magistrati comunisti e un agente dei servizi segreti cecoslovacchi in pensione gli hanno passato una bustina dicendogli che era di zucchero. La seconda teoria ritiene che il reprobo si sia sottoposto al test dopo essersi drogato, nel qual caso ci si domanda con un certo terrore se sia peggio avere un onorevole cocainomane o un onorevole scemo. La terza presuppone invece che Sniffa sia uomo di intelligenza diabolica. Grazie alla sua positività conclamata, e alla sua identità segreta, adesso in Parlamento ci sono duecento potenziali cocainomani che vengono guardati con sospetto da tutti. Sembra un giallo di Agatha Christie o, più banalmente, una puntata del Grande Fratello: chissà quando cominceranno le nomination.

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