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mercoledì 3 novembre 2010

Garrone senza Cuore

tramite lastampa.it - Buongiorno di Gramellini del 03/11/2010

Sollecitato da alcuni colleghi, in questo articolo mi accingevo a cantare le lodi del presidente della Sampdoria, il petroliere Garrone, che con un gesto d’altri tempi ha chiesto la rescissione del contratto di Cassano, suo insultatore personale, rinunciando a un mare di soldi in nome dei principi: il rispetto dei ruoli, la responsabilità nei comportamenti, la buona educazione. Prima però ho commesso l’imprudenza di parlarne con diversi conoscenti, tutte persone stimatissime, e di andare a curiosare fra i blog che si occupano della vicenda. Ecco una sintesi della mia ricerca. «Ha rinunciato ai soldi in nome di un principio? Sai che sforzo, è miliardario!». «Aumenterà il prezzo della benzina, così la sua nobiltà d’animo la pagheremo noi». «In realtà risparmia sull’ingaggio». «Se Cassano gli ha chiesto scusa, perché lui non lo perdona? Il Garrone di Cuore lo avrebbe fatto». «C’è ancora qualcuno che crede a queste pagliacciate? Quei due sono d’accordo». «Ho saputo da fonte certa che Cassano sarà ceduto al Napoli». «Qualcuno sa dirmi se viene alla Juve? Lo vedrei bene nel 4-4-2». «Secondo me lo prende l’Inter». «Dopo gli scudetti vogliono rubare anche Cassano!». «Che m’importa se sputa, rutta e insulta. Basta faccia un paio di assist a partita». «Per me Garrone gli ha teso una trappola». «Ma siete proprio sicuri che lo abbia insultato?».

Tutto ciò letto e considerato, rassegno nelle vostre mani le mie dimissioni da moralista per mancanza di materia prima. Ormai «la morale» è un errore di stampa: fra la «l» e la «a» ci vuole l’apostrofo.

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